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Ecografie (e non solo) dal medico di base, parte il progetto a Livorno: i dottori che hanno aderito

di Martina Trivigno
Ecografie (e non solo) dal medico di base, parte il progetto a Livorno: i dottori che hanno aderito

Liste d’attesa: in otto hanno risposto alla chiamata dell’Asl. Angeletti (Fimmg): «Un passaggio che richiede tempi e modalità non immediate, servono stimoli giusti»

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LIVORNO. È ufficiale: anche a Livorno i medici di famiglia faranno ecografie, spirometrie, elettrocardiogrammi e altri esami di primo livello con un obiettivo: (provare a) snellire le liste d’attesa. L’Asl Toscana nord ovest ha pubblicato i nomi degli otto medici di medicina generale – su un totale di 26 in tutto il territorio aziendale – che in città hanno risposto alla chiamata (sotto forma di manifestazione d’interesse) per «il potenziamento della diagnostica ambulatoriale nell’ambito della medicina generale al fine di migliorare il processo di presa in cura degli assistiti, aumentare l’appropriatezza prescrittiva e ridurre il fenomeno delle liste di attesa».

I nomi

Al progetto sperimentale della Regione Toscana, al via da questa settimana e che avrà almeno la durata di un anno, aderiscono quindi i medici di medicina generale Giulia Barzanti, Alessia Benni, Giovanni Borgioli, Lavinia Ferrara, Anna Carla Migone, Matteo Nencini, Elisa Polica e Federico Rinaldi.

L’adesione

Come detto, i medici di famiglia hanno avuto la possibilità di aderire volontariamente e ora il progetto mira a contribuire al contenimento delle liste di attesa sulla diagnostica ambulatoriale migliorando anche l’appropriatezza prescrittiva. In particolare, se n’è parlato con il varo del Piano 2025 per il contenimento delle liste d’attesa e l’obiettivo è offrire ai livornesi la possibilità di sottoporsi a un’ecografia, a un elettrocardiogramma, a una spirometria o a un emogas, ma anche a un ecodoppler, a infiltrazioni contro il dolore e ad altre prestazioni diagnostiche direttamente dal medico di famiglia, potenziando l’offerta.

L’avviso

Tutte e tre le Asl territoriali toscane hanno quindi pubblicato l’avviso rivolto ai medici di famiglia che si sono candidati attestando le proprie competenze nell’utilizzo di apparecchiature e manifestando l’interesse ad attivare gli ambulatori previsti dal progetto. Sono previsti due livelli di presa in carico possibili, a seconda della complessità dell’esame, e attività diverse a seconda della patologia, con cinque percorsi indirizzati alla presa in carico di disfunzioni respiratorie, malattie cardiovascolari e scompenso cardiaco, diabete, visite assistite da un’ecografia e medicina del dolore.

Come funziona

In concreto, d’ora in poi il medico di famiglia potrà effettuare prestazioni come spirometrie ed emogasanalisi, elettrocardiogrammi e Holter, ecodoppler, dosaggi di creatinina e glicemia glicata, infiltrazioni antalgiche, ecografie al torace e all’addome, ai tessuti molli e al collo. Per la fase sperimentale, che come detto durerà un anno, la Regione ha stanziato due milioni di euro, destinati a coprire i compensi aggiuntivi dei medici che saranno coinvolti. Queste risorse economiche permetteranno di attivare 475 percorsi ambulatoriali di primo livello ed altrettanti di secondo livello: nel territorio dell’Asl Toscana nord ovest (province di Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara) sono stati al momento stanziati per il progetto 85mila euro, consentendo di attivare 26 percorsi ambulatoriali.

La presa in carico

I medici di famiglia potranno prendere in carico direttamente il paziente in entrambi i percorsi oppure erogare le prestazioni di primo livello e organizzare la presa in carico di secondo attraverso un collega che aderisce al progetto e che fa parte della stessa aggregazione funzionale territoriale, in sigla Aft, ovvero quel raggruppamento di medici che insieme garantiscono nell’ambito di uno specifico territorio la copertura dell’intera giornata per cinque giorni a settimana. Anche un medico che non aderisce al progetto potrà inviare i propri assistiti ad un collega della stessa Aft.

Il sindacato

Massimo Angeletti, alla guida della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) di Livorno, spiega che ai medici che hanno aderito al progetto potranno essere inviati gli assistiti da parte di un altro collega. «Siamo di fronte a un cambio epocale della medicina territoriale – evidenzia – . Stiamo passando dal medico, un tempo fornito di carta e penna e poi di un pc, a un medico che si confronta con altre figure sanitarie. È un passaggio che richiede, dal punto di vista dell’adattamento, tempi e modalità che non sono immediate. Devono trovare stimoli giusti ed entrare in un modello nuovo di lavoro e questo lo si fa a piccoli passi».

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