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L’iniziativa

Il porto di Livorno presidio anti-violenza: «Siamo i primi in Italia». Come funziona il progetto

di Maurizio Campogiani

	Il porto di Livorno (foto d'archivio)
Il porto di Livorno (foto d'archivio)

L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale adotta un piano strategico

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LIVORNO. Un piano strategico antiviolenza in tre punti per prevenire fenomeni discriminatori e violenti all’interno dell’Ente, rispondere in maniera efficace alle esigenze e alle richieste del personale e tutelare le vittime. È quanto previsto nel documento adottato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale. Un’attenzione importante riguardo fenomeni spesso nascosti e oscuri, ma che purtroppo esistono.

Il progetto

«Siamo la prima AdSP ad adottare un Piano di questo tipo – spiega il segretario generale, Matteo Paroli, che ha firmato il provvedimento di approvazione e la volontà – ha aggiunto – è quella di diventare l’Autorità di sistema capofila, a livello nazionale, per progetti di questa natura nonché di rappresentare un punto di riferimento nel nostro settore portuale e marittimo per quanto riguarda le politiche concrete di prevenzione e contrasto a fenomeni di violenza/discriminazione sul lavoro».

Il documento: come funziona

Il documento prevede per tutto il personale determinati obblighi di condotta col fine ultimo di promuovere una cultura interna all’Ente improntata al rispetto, alla sicurezza e all’inclusione. Tra le misure più importanti previste, la creazione di una piattaforma digitale che consenta la segnalazione anonima riservata a episodi di violenza all’interno del luogo di lavoro e la predisposizione di un servizio riservato per offrire supporto psicologico e consulenza alle vittime di violenza o molestia, indirizzandole, se necessario, verso le istituzioni preposte o le strutture dedicate.

I corsi

Oltre a prevedere la predisposizione di corsi di formazioni specifici e la promozione di campagne di sensibilizzazione periodiche per aumentare la consapevolezza sulle tematiche legate alla violenza, l’Authority inserirà specifiche disposizioni all’interno del Codice di Comportamento dei dipendenti, che vietino espressamente comportamenti irrispettosi, violenti o molesti, prevedendo, in caso di violazioni, sanzioni disciplinari graduate in base alla gravità del comportamento e all’entità del pregiudizio, anche morale, derivatone.

Gli impegni

L’Ente si impegnerà inoltre a individuare possibili strumenti utili quali una maggiore flessibilità nell’orario di lavoro, eventuali trasferimenti provvisori, estensione dei permessi retribuiti da applicare in via temporanea nei confronti di dipendenti vittime di violenza o molestie. Si farà inoltre promotore di attività di coordinamento e collaborazione con centri antiviolenza, associazioni di supporto e autorità locali per offrire alle vittime un sostegno completo, anche di natura legale.

Il Comitato Unico di Garanzia, istituito l’anno scorso, sarà coinvolto nella gestione e supervisione delle segnalazioni, e redigerà un rapporto annuale sull’applicazione delle misure previste nel Piano, che è stato nominato con l’acronimo di P.O.R.T.O, le cui iniziali richiamano i precisi impegni presi dall’Ente, ovvero prevenire fenomeni discriminatori, organizzare la struttura in modo ottimale affinché siano rispettate le normative sulla materia, rispondere alle esigenze del personale, tutelare il personale e le vittime, orientare il personale verso le azioni di contrasto alla violenza.

Il presidente

«Sono fermamente convinto – commenta con soddisfazione il presidente, Luciano Guerrieri – che promuovere un ambiente di lavoro sano, sicuro, inclusivo e rispettoso di ogni persona sia il fondamento di qualsiasi altra attività», ha detto, dicendosi convinto che le disposizioni del Piano «contribuiranno a migliorare le condizioni e il benessere di tutto il personale, garantendo, altresì, una maggiore performance ed efficacia nello svolgimento delle proprie mansioni professionali».

Alla redazione e predisposizione del Piano P.O.R.T.O. hanno lavorato attivamente tutti i membri del Comitato Unico di Garanzia, al quale Paroli ha voluto esprimere il giusto riconoscimento per il lavoro svolto, ringraziando in particolare la presidente, Antonella Querci, nonché le dipendenti Silvia Fugi e Sibilla Giacomelli, assieme a tutti i componenti effettivi e supplenti del Comitato Unico di Garanzia.

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