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Serpenti a sonagli, vedove nere e iguana. Ecco cosa spunta dalle stive delle navi al porto di Livorno

di Franco Marianelli
Serpenti a sonagli, vedove nere e iguana. Ecco cosa spunta dalle stive delle navi al porto di Livorno

L’Autorità Portuale: «Gli animali arrivano qui con i prodotti importati dall’estero»

04 dicembre 2022
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Livorno I livornesi, si sa, sono gente rude e schiva del pericolo. I portuali poi, da che mondo è mondo, sono la rappresentazione estrema della temeraria spavalderia labronica. «Ma affrontare un crotalo con scopa e cassetta per poi metterlo in una busta, come fosse un innocuo biacco di casa nostra, per portarlo infine a chi di dovere fu davvero rischioso». A parlare sono Cynthia De Luca e Tommaso Chiavistelli, dirigenti del settore sicurezza dell’Autorità Portuale che, cogliendo l’occasione della stesura di un protocollo che indica il da farsi in presenza di animali pericolosi in stiva, ci raccontano un po’ di storie di ritrovamenti. «La fortuna di quegli operatori – per terminare il racconto del crotalo – fu che l’animale era presumibilmente stordito per il lungo e involontario viaggio. In situazioni normali il crotalo è estremamente aggressivo e difficilmente si sarebbe fatto prendere con la granata».

Serpenti e ragni

Il protocollo è estremamente semplice e prevede, a scanso di equivoci, che in caso di ritrovamenti di animali di questo genere si contatti immediatamente l’autorità competente (quasi sempre i vigili del fuoco) e si eviti in qualsiasi modo di cercare di catturarli o di ucciderli. Ma che tipi di animali si possono trovare nelle stive? «Oltre ai serpenti, ragni velenosi ad esempio. Poco tempo fa – ricordano i due dirigenti – in un carico di pelli proveniente dagli Usa trovammo due vedove nere. Prima ancora una vedova marrone». Vedova marrone? «Esatto: è la cugina meno conosciuta della più celebre, ma non per questo meno pericolosa. Al contrario della nera non è aggressiva ma, un po’ come le persone tranquille quando si arrabbiano, se per qualche motivo decide di mordere per il malcapitato è finita (con l’altra qualche chance di sopravvivenza potresti avercela)». Anche in questo caso è doveroso chiamare i vigili del fuoco? «Certo e sicuramente non fare come quell’operatore che prese un ragno e ce lo consegnò in un barattolo».

In caso di morsi

Da considerare che in caso di morsicatura da parte di qualche animale esotico, come quelli di cui stiamo parlando, le nostre strutture sanitarie non hanno un antidoto a disposizione. Nel caso di un livornese collezionista di animali esotici morso da un serpente velenoso di sua proprietà, caso di alcuni anni fa, la preziosa medicina arrivò al pronto soccorso dalla Svizzera. Attenzione anche agli animali morti: uno scorpione, ad esempio, potrebbe avere ancora il pungiglione “operativo”. E non è detto che gli animali vengano reperiti solo nelle stive: a volte sono già arrivati nei magazzini. Partner interessati al protocollo, oltre l’Authority, ovviamente i citati vigili del fuoco, l’Agenzia delle dogane, la capitaneria di porto, la guardia di finanza, la Regione Toscana e il Museo di Storia naturale. Quest’ultimo riveste un ruolo importante, ovvero quello di ospitare gli animali rinvenuti all’Acquario è operativo un serpentario). Con un problema di non poco conto: «Purtroppo i rettili lì troverebbero casa – ci raccontano De Luca e Chiavistelli – ma non c’è un locale adatto per ospitare le cavie destinate a essere il loro alimento, motivo per il quale il crotalo di cui sopra è andato a Calci in una struttura ad hoc». Una doverosa segnalazione da parte dei due dirigenti per la dottoressa Dalia Del Nista da sempre attenta al recupero di questi animali.

Compiti degli operatori

Compito degli operatori è quindi salvaguardare se stessi, rispettando le regole del protocollo, poi gli animali e infine l’ambiente perché «il nostro ecosistema potrebbe risentire dell’introduzione di specie animali non appartenenti al nostro habitat che, anche in considerazione di cambiamenti climatici, potrebbero da noi infeudarsi (stabilirsi per sempre, ndr )».

Il gambero killer della Louisiana emigrato negli anni scorso in Versilia ne è un esempio così come lo slavo pesce siluro a Massaciuccoli e gli scoiattoli americani killer di quelli nostrani. Tornando alle stive, l’unico animale diverso dalla categoria ragni e serpenti rinvenuto in fondo alle navi è stato un inoffensivo iguana. A dimostrazione di quanto sia necessario non valutare la potenziale pericolosità dalle caratteristiche fisiche degli animali («Era un ragnettino…»), il protocollo cita un caso del 2018 quando i fitosanitari dell’Autorità Portuale rinvennero tra il materiale trasportato alcuni esemplari di Isyndus Obscurus ovvero una cimice entomofaga chiamata volgarmente Kissing Bug (la cimice che bacia). Questo perché si alimenta in via preferenziale pungendo le labbra delle persone mentre queste dormono. E gli effetti potrebbero essere devastanti. Il bacio della morte, insomma. l


 

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