Grosseto, mister Malotti e la conferenza show diventata virale: «Li fo’ sbranare dai cani» – Video
Lo sfogo del tecnico toscano che si addossa le responsabilità dei recenti ko: «Se vinciamo con la Sangiovannese, darò il mio stipendio ai ragazzi»
GROSSETO. C’era grande curiosità per l’inedita conferenza stampa straordinaria, convocata direttamente dal tecnico del Grosseto, Roberto Malotti (Qui la sua scheda). Incontro aperto anche ai tifosi e non solo agli addetti ai lavori, con la sala stampa dello Zecchini martedì 1 ottobre gremita, tutti ad ascoltare un’ora buona di dichiarazioni d’intenti e di mea culpa del tecnico fiorentino che in buona sostanza si è preso la responsabilità totale di quanto accaduto nelle ultime due partite con Poggibonsi e Livorno. Colpevole a suo dire, di aver preso quella maxi squalifica che lo tiene lontano dal campo e quindi dalla squadra durante le partite, individuando in questo il motivo principale dei cali inspiegabili del suo Grosseto. Ma convinto anche di poter ancora rivitalizzare la squadra, con le sue idee e senza fare un passo indietro.
Il video virale
Una conferenza stampa che non ha deluso le attese, con il video dell’Us Grosseto 1912 diventato ben presto virale per le parole del mister: «Li devo trascinare io – dice riferendosi ai giocatori, mentre si rammarica sulla sua squalifica, come vedremo –: la società dovrebbe multarmi, levarmi lo stipendio per quattro mesi. Ed è giusto che domenica metta lo stipendio alla squadra, in caso di vittoria. I ragazzi continueranno a essere così? Li picchio io, li fo’ sbranare dai cani perché chi ci sta dev’essere grossetano fino all’anima e questa maglia dev’essere cucita addosso. In questo momento non ci devono essere fidanzate e nessuno. Io ho smesso di andare a lavorare. Mi chiama mia figlia e mi dice: “Babbo che devo fare?”. Quello che ti pare, devo pensare al Grosseto e riattacco il telefono e questo lo devono fare tutti. Ora c’è solo il Grosseto».
Le parole
Tornando al resto dell’articolata conferenza stampa: «Mi prendo la responsabilità di quanto è successo – spiega Malotti – I giocatori di questa squadra li ho scelti io, così come chi non c’è più. Se la società può avere una colpa, è quella di avermi sempre ascoltato e preso i giocatori che volevo. Io sono l’unico responsabile. Ho fatto un errore gravissimo, imperdonabile per uno con la mia esperienza (allude alla squalifica che ancora si porta dietro e che finirà domenica prossima nella gara in casa con la Sangiovannese, ndr), perché è evidente come manchi la mia presenza vicino alla squadra durante le partite, per poter essere vicino ai miei ragazzi e guidarli anche nelle posizioni da tenere in campo. Sono dispiaciuto come uomo e come allenatore, per la società e per i nostri tifosi che ci seguono sempre dappertutto».
Livorno e post Livorno
E ancora: «A Livorno, non dimentichiamo il nostro primo tempo. Io ho visto una squadra forte ed era impensabile quello che sarebbe accaduto nella ripresa. Sfido chiunque a pensare di poter cambiare qualcosa dopo un primo tempo così. Avremmo solo dovuto rimanere lucidi, aspettarli e poi colpirli ancora di rimessa come sappiamo fare e invece, ci hanno fatto cinque tiri in porta e altrettanti gol. Sicuramente, con me in panchina sarei potuto intervenire diversamente».
Ha mai pensato di mollare, chiediamo. «Il giorno che sarò convinto di non poter più dare più niente a questa squadra, allora non mi vedrete più a Grosseto. Ma dopo quattro partite, è presto per buttare il cappello per l’aria. Io credo in questi ragazzi che però hanno bisogno a loro volta di credere in se stessi. Domenica con la Sangio sarà la partita più difficile. Ma anche l’occasione per i ragazzi per dimostrare che non sono quelli del secondo tempo di domenica scorsa e vi garantisco che lo faranno. Ci sarà immagino anche un clima pesante attorno a noi ed è giusto così, ma non ci fermerà niente. Vi garantisco che questa squadra sputerà sangue prima di arrendersi. Abbiamo l’obbligo morale di ricompattare l’ambiente e ripartire, poi vedremo se davvero il Livorno è troppo più forte e noi davvero così poco. Di sicuro però, scordatevi che Malotti metta il pullman davanti alla porta. Ho la mia idea di calcio e con quella andrò fino in fondo a costo di morirci. Poi sappiamo bene che non possiamo continuare a prendere un certo tipo di gol come è successo ultimamente e su quello è evidente che ci lavoreremo. Magari anche con qualche accorgimento tattico diverso, non lo so. Ma se domenica battiamo la Sangiovannese, vi dico che il mio stipendio sarà il premio partita per i ragazzi».
Il futuro
Continueremo a vedere Cretella come difensore, o l’arrivo di Possenti potrebbe riportarlo a centrocampo? «Cretella che è un giocatore straordinario, deve essere il nostro capitano, indipendentemente che giochi in difesa o a centrocampo. Come fece nello scorso campionato, deve saper trasferire alla squadra la forza e il potere che gli deriva appunto dall’essere il nostro capitano».
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