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Grosseto, occhiali griffati rubati tra la folla. Nel mirino anche i RayBan Meta

di Elisabetta Giorgi
Grosseto, occhiali griffati rubati tra la folla. Nel mirino anche i RayBan Meta<br type="_moz" />

Colpo al Blu Optik del Maremà: gli autori ripresi dalle telecamere

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GROSSETO. Hanno aspettato il momento giusto, mescolandosi tra i clienti come se niente fosse. Due uomini, movimenti rapidi, sguardo allenato. Poi il colpo: una mano che scivola sugli espositori, un gesto fulmineo, un paio di occhiali griffati sfilati e nascosti sotto il giaccone. Valore: circa 400 euro. È così che ieri pomeriggio, intorno alle 18, due ladruncoli hanno colpito ancora alla Blu Optik del centro commerciale Maremà, approfittando della ressa e del via vai del fine giornata.

Non è una novità. Solo una settimana fa un altro sconosciuto aveva tentato un colpo simile portandosi via un paio di RayBan Meta, gli occhiali smart con telecamera a bordo finiti anche in una recente puntata di Report. Pensava di aver messo le mani su un gioiello hi-tech da quasi 500 euro, invece aveva arraffato un modello “muto”, non funzionante, usato dal negozio solo per le prove: niente registrazioni, niente connessioni, solo la montatura.

Quello di ieri, però, è un furto vero e riuscito. La Blu Optik – negozio storico, marchio solido e tra i più noti in città – era affollata. Il titolare Roberto Tonarelli non era presente, ma in negozio c’era il suo braccio destro, Marco Spezia, uno che conosce ogni centimetro del locale e che di furti ne ha visti e sventati parecchi. Anche stavolta ha percepito subito che qualcosa non quadrava: «Stava servendo i clienti e ha capito all’istante che c’era un movimento sospetto», racconta Tonarelli. Le telecamere di sorveglianza hanno immortalato tutto: due uomini, accento dell’est, uno che prende un paio di occhiali da sole Gucci, lo infila nella giacca e poi fugge insieme al complice. Nessun cappuccio, nessuna maschera. Volto scoperto. Le immagini parlano da sole.

Il negozio ha immediatamente chiamato il 112 e poco dopo una pattuglia della polizia era sul posto. Ma alla Blu Optik il problema non è nuovo: «Purtroppo episodi del genere accadono con frequenza – sospira Tonarelli – siamo una realtà appetibile. Quando il negozio è pieno di persone dobbiamo stare sempre all’erta». Tra i trucchi più usati dai taccheggiatori, «quello della borsa foderata di carta stagnola, il metodo classico per ingannare il varco antitaccheggio», dice il titolare. A volte funziona, a volte no. Ma il filo rosso è sempre lo stesso: occhiali di marca, movimento rapido, uscita veloce. La vetrina rimane luminosa e piena, ma dietro le lenti scintillanti si combatte una guerra quotidiana fatta di attenzione, telecamere e colpi sfiorati. Perché anche un negozio di ottica, nell’ora di punta, può diventare un terreno di caccia. 

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