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Capalbio, famoso ristorante cambia gestione dopo quasi 40 anni: una gloriosa avventura iniziata per caso

di Ivana Agostini

	Simonetta Vasquenz (foto Enzo Russo)
Simonetta Vasquenz (foto Enzo Russo)

Grembiule al chiodo dopo quasi quarant’anni tra Vip e “baruffe”. Gioie e dolori di un’attività sinonimo della Maremma nel mondo

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CAPALBIO. Il ristorante “Il Tortello” di Pescia Fiorentina cambia gestione. Alberto Nenci e Simonetta Vasquenz hanno ceduto l’attività ad amici frequentatori del locale: «Siamo stanchi – dice Nenci al nostro taccuino – e dopo quasi 40 anni abbiamo deciso di dire basta. Abbiamo trovato delle persone che si sono offerte di prendere l’attività e abbiamo venduto. “Il Tortello” non chiude. Cambiano solo i proprietari».

Tutto ebbe inizio nel 1989 quando Nenci con il fratello Ivano e altre persone decisero di aprire. Da allora sono trascorsi 36 anni e adesso, a 70 di età, lo storico titolare ha deciso di fermarsi. L’avventura del ristorante era iniziata per caso: «Conoscevamo una persona non residente che voleva sposarsi a Capalbio, in una fattoria. Io trovai delle donne che cucinavano e così organizzammo il matrimonio. Da lì – racconta – è nata poi l’idea di aprire il ristorante. Dapprima con me e Ivano c’erano altre persone fino a che siamo rimasti io e mio fratello, che purtroppo è morto quando aveva solo 51 anni. Così sono rimasto solo alla guida dell’attività».

“Il Tortello” è diventato poi una “questione di famiglia”: la moglie Simonetta in cucina e poi le figlie e anche la nipote. La decisione di vendere non è stata facile e Nenci non lo avrebbe fatto se non avesse trovato chi ha rilevato il suo ristorante con l’impegno di portarlo avanti così com’è: piatti tipici della Maremma, tortelli, pici con zucca gialla, pancetta e pecorino (il piatto più apprezzato e richiesto) e tutte quelle leccornie che per decenni hanno tenuti incollati alla sedia centinaia di clienti a sera.

«Ultimamente abbiamo anche dovuto fare i conti con il problema della manodopera – continua l’ex titolare – Io a 70 anni a fare ancora avanti e indietro con i piatti dalla cucina alla sala non mi ci vedevo più. È così abbiamo maturato questa decisione che di certo non è stata facile perché sono certo che il ristorante mi mancherà ma ho già detto ai nuovi titolari – aggiunge Alberto – che mi vedranno spesso qui. Difficile staccarsi da un luogo dove si è passata una vita».

Tanti i personaggi famosi che sono passati dal ristorante “Il Tortello”, ma Nenci non ne cita nessuno per non fare torti. C’è stata però una persona a cui, indirettamente, deve molto: Niki de Saint Phalle, la “madre” del Giardino dei Tarocchi proprio lì accanto. «La vicinanza del Giardino dei Tarocchi – confessa Nenci – per noi ha significato moltissimo. Niki era di casa. Veniva sempre a mangiare le fettuccine. Aveva mandato anche una delle donne che stavano a casa con lei a imparare a farle perché lei era una grande appassionata di questo piatto».

Al Tortello c’erano sere in cui venivano servite circa 300 persone, con i clienti che arrivavano a turni. Con alcuni di questi Nenci ha anche litigato. «Ogni tanto – racconta – facevo baruffa. Poi con il tempo ho imparato a trattenermi».

L’emozione del distacco è tanta, per loro e per chi il ristorante lo ha frequentato. Fra questi c’è il sindaco di Capalbio Gianfranco Chelini: «È con grande emozione e un po’ di malinconia che saluto il Tortello, storico ristorante di Pescia Fiorentina. Il Tortello è stato aperto da Alberto e dal fratello Ivano, prematuramente e drammaticamente scomparso. Quella del ristorante è stata storia di successo della famiglia, perché l’attività è stata portata avanti anche con il supporto della moglie Simonetta, delle figlie Silvia e Flavia e della nipote Elisa. L’attività ha visto passare intere generazioni di capalbiesi e tanti personaggi, come Niki de Saint Phalle, che lo aveva eletto come luogo del cuore. Ho apprezzato, in questi anni, le doti umane di Alberto Nenci il titolare, persona popolare. Ora chiude, dopo oltre un trentennio, e quindi ringrazio Alberto e la sua famiglia per le occasioni di convivialità che ci ha regalato, all’insegna dell’ottimo cibo e dell’accoglienza».

Anche Nenci e famiglia ringraziano tutti coloro che hanno reso speciali questi 36 anni. 


 

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