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La tragedia

Grosseto, muore a 48 anni per un malore fulminante: amici sotto choc, in lacrime il cantante Simone Cristicchi

di Elisabetta Giorgi

	Gonippo Bramerini insieme a Simone Cristicchi
Gonippo Bramerini insieme a Simone Cristicchi

Lutto ad Arcidosso: Gonippo Bramerini era stato una giovane promessa del motocross ma aveva interrotto i suoi sogni per un incidente. Autista di Autolinee e gestore di un notissimo pub: lascia la moglie, la madre e i due fratelli

08 maggio 2024
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ARCIDOSSO. Sognava di diventare un campione di motocross, un incidente ne frenò le aspirazioni oltre 30 anni fa. Un malore improvviso – forse un infarto – lo ha ucciso stamattina nel garage di casa.

La comunità amiatina sotto choc piange l’amatissimo Gonippo Bramerini, 48 anni. Lo piangono la moglie, la madre, i due fratelli e i familiari, gli amici di sempre tra cui gli affezionatissimi Simone Cristicchi e Vanessa Incontrada.

Bramerini – arcidossino doc – era presidente del Ccn. Durante il giorno autista di Autolinee (l’azienda si stringe con dolore alla famiglia: «Parteciperemo ai funerali»), la sera gestiva con la moglie Sabina Romagnoli e altre persone un notissimo pub alla fine del corso: The Wish, diventato grazie a loro il punto di riferimento del Monte Amiata dove gustare eccellenti birre e ascoltare ottima musica. Sotto choc Ugo Quattrini, ex ristoratore delle Aiuole. «Pippo era buonissimo, una delle persone più buone che c’era – racconta in lacrime – Non riesco a credere che non ci sia più, è stata una tragedia improvvisa cui stento a credere».

Una famiglia perbene quella di Gonippo, che lascia la mamma Lucia, i due fratelli Luciano (anche lui dipendente di Autolinee) e Lucio, e l’amatissima moglie Sabina, insegnante alle scuole materne di Santa Fiora. Con lei abitava al Bagnolo, accanto alla casa dei suoceri. Il babbo Aldo, scomparso 14 anni fa, era stato un grande meccanico per la concessionaria Ford di Arcidosso.

Gonippo si era conquistato un nome di primo piano anche per la passione giovanile (e l’abilità) per le moto. Con risultati eccellenti; «era stato una grande promessa del motocross», lo ricorda Anna Rita Bramerini, ex assessora regionale e direttrice di Cna. «I nostri padri (Angelico Bramerini e Aldo Bramerini, ndr), morti l’uno a pochi mesi dall’altro nel 2010, erano parenti».

Un incidente dovette stoppare il futuro motociclistico di “Pippo”, anche se l’amore per le due ruote gli è sempre rimasto nel sangue, peraltro spesso rievocato come una ferita aperta: «26 Gennaio 1992. Il giorno in cui l’universo ha deciso di resettare la mia vita. Avrei voluto vivere una sliding door per vedere cosa sarebbe successo», scriveva a gennaio scorso – 32 anni dopo l’incidente – sulla sua pagina Fb.

Tra gli amici c’era il cantautore Cristicchi, che da anni ha scelto l’Amiata come luogo del cuore (e gli amiatini lo ricambiano con grande affetto). «Portai io Simone sull’Amiata – racconta Quattrini – per uno spettacolo su Lazzeretti». Da lì in poi si spalancò un mondo nel quale Gonippo era protagonista. «Simone organizzava eventi ad Arcidosso, Pippo era quello che “tirava avanti” sempre tutto, anche manualmente». Organizzava, ideava, creava, aiutava, pensava. «La sera il suo pub era il punto di riferimento per tutti noi, per Simone e per chiunque venisse ad Arcidosso per mangiare o assistere a spettacoli di musica dal vivo. Stamani ho chiamato Cristicchi e gli ho dato la notizia. Lui ha pianto e mi ha detto che avrebbe fatto di tutto per venire».

La Pro loco di Arcidosso ha scritto un ricordo intriso di amore e incredulità. «Succede a volte l’inimmaginabile, l’impossibile. In una comunità come la nostra è come stare in una famiglia allargata. Se poi il punto di passaggio dei giovani è un locale pubblico il gioco è fatto, siamo una famiglia a tutti gli effetti. Pippo e il suo locale erano parte di questo. Erano lo stare davanti alla tv con una birra in mano, come negli anni ’60 col Carosello. Si parlava, si rideva, si commentava, ci si confrontava. Il tutto con cordialità, serietà, gentilezza e professionalità. “Pippo, li facciamo suonare sabato questi ragazzi?” e lui “Certo”, “Ditemi quando”. Semplicità e disponibilità erano all’ordine del giorno, da parte sua e dei ragazzi che hanno gravitato intorno al bancone. Ci mancherà un milanista, un ciclista, un autista, un barista, un marito, un figlio, un uomo. E un arcidossino doc. Se qualcuno troverà la forza di portare avanti quello che Pippo con sacrificio aveva costruito saremo di supporto».

Il corpo questo pomeriggio era in attesa di essere portato nella pieve di Santa Mustiola. Da fissare il funerale.


 

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