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Il lutto

Grosseto: addio a Francesco Linicchi, pilastro dello sport maremmano


	Francesco "Franco" Linicchi
Francesco "Franco" Linicchi

“Franco” era conosciuto per i suoi trascorsi nel mondo del calcio, come storico dirigente del Sauro, nel baseball e anche nel mondo della Uisp

19 aprile 2024
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GROSSETO. Il mondo dello sport è in lutto per la morte di Francesco Linicchi, 81 anni, un dirigente appassionato e competente, scomparso all’ospedale Misericordia a seguito di una brutta malattia. Agente di commercio in pensione, dopo aver lavorato soprattutto nel settore alimentare, con diverse importanti aziende, come Pavesi, Invernizzi, Panigal e anche Fontemura, “Franco” era conosciuto per i suoi trascorsi nel mondo del calcio, come storico dirigente del Sauro, nel baseball – negli anni Novanta entrò per la prima volta nel consiglio del Bbc Grosseto – e anche nel mondo della Uisp, al quale si avvicinò per seguire la nipote, rimanendo coinvolto nelle sponsorizzazioni per le sue conoscenze e per la disponibilità.

Il dolore e i ricordi

«Il comitato provinciale Uisp di Grosseto – si legge in una nota dell’ente di promozione – piange Francesco Linicchi, storico collaboratore del settore marketing. Alla figlia, al fratello e a tutti i familiari giunga l’abbraccio del presidente Sergio Perugini e del comitato». Tra le passioni, Linicchi aveva anche la politica, che ha sempre seguito con interesse. Per diversi anni è stato anche consigliere del quartiere di Barbanella del partito comunista, negli anni in cui era presidente Alvaro Biagianti, con il quale ha condiviso l’amore per il baseball.

Le passioni

Fino all’incontro con Banchi, Polverini e Baricci per Linicchi esisteva solo il calcio, ma da quegli anni Novanta, invece, è diventato un assiduo frequentatore dello stadio Jannella. Fino a qualche fa amava anche andare a pesca, mentre non ha mai perso il “vizio” di seguire la Fiorentina, della quale era uno sfegato tifoso, come il fratello Fiorenzo, ex consigliere comunale. Rimasto vedovo lo scorso 4 gennaio, dopo ben 57 anni di matrimonio (si sposò nel 1966 l’anno dell’alluvione) con l’amata Mariella, lascia la figlia Laura, titolare di un panificio a Castiglione della Pescaia.

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