Il Tirreno

Grosseto

La buona notizia

Sangue, la Maremma dona di più (rispetto al resto della Toscana)

di Maurizio Caldarelli
Sangue, la Maremma dona di più (rispetto al resto della Toscana)

Avis, i dati 2022: «Abbiamo retto bene rispetto alla regione ma c’è ancora da fare». San Valentino al centro trasfusionale: cioccolatini in regalo alle coppie di donatori

05 febbraio 2023
3 MINUTI DI LETTURA





GROSSETO. Il territorio della Maremma e dell’Amiata si conferma una delle province migliori a livello regionale sia per numero di donatori che di donazioni.

Lo ha rimarcato Carlo Sestini, presidente provinciale dell’Avis, nel tradizionale consultivo: «Grazie all’impegno delle sezioni abbiamo retto bene rispetto al resto della Toscana. Un grazie va anche agli operatori dei centri trasfusionali e l’Asl Tse che ha operato un’imponente azione volta a ridurre le carenze di personale medico. Mancano gli infermieri, anche se il protocollo con il presidente di Opi, Nicola Draoli, ci permetterà di sensibilizzare sulla possibilità di lavoro nei centri trasfusionali».

«I dati ci confortano – aggiungono il vicepresidente Mauro Franceschi e il presidente comunale Erminio Ercolani – se si guardano i risultati regionali, ma ovviamente si vorrebbe di più. Per questo stiamo proseguendo il lavoro con le scuole e di promozione. Il giorno di San Valentino, il centro trasfusionale di Grosseto regalerà un scatola di cioccolatini alle coppie che doneranno».

Nel 2022 l’Avis provinciale ha perso 165 donatori (erano stati 102 nel 2021), l’1,4%, che salgono a 418 rispetto al 2019. Grosseto perde il 3,78% (-114), Follonica cresce di 80 unità (+4,44%), Massa Marittima aumenta del 2,47% (+37), Orbetello Costa d’Argento +60 ( 6,28%). Sorano regge e Pitigliano cresce del 5%. In flessione l’Amiata e Gavorrano. Massa Marittima si conferma al vertice in provincia e seconda in Toscana dietro a Volterra per numero di donazioni ogni 1.000 abitanti, 188,56, seguita da Castel del Piano 156,77, 180,02 nel Comune con Montenero.

Le donazioni sono state 11.539: crescono quelle di sangue intero di 100 unità (+1,17%), -0,67% e 19 unità di plasma (-0,67%). Crollo per il multicomponente di 237 unità, -59,1%. I donatori attivi sono stati 6.854 (erano stati 6.919 nel 2021, -0,939%) rallentando la perdita rispetto al 2020 (-2,65%).

Scendono gli uomini (4.484, -73) crescono le donne (2.370, +8). Gli uomini rappresentano il 65,42% dei donatori. Di questi 5.803 hanno compiuto almeno una donazione (-32 rispetto al 2021), che permette di mantenere un indice provinciale da 1,99 donazioni all’anno per ciascun donatore. Rimangono invariati i nuovi donatori, 565 come nel 2021 (307 uomini e 258 donne). 366 le cessazioni o cancellazioni.

«Per fasce di età la concentrazione maggiore di donatori – spiega Sestini – si ha tra i 46 e i 55 anni per entrambi i sessi, mentre tra i nuovi si conferma la fascia d’età 26-35 con 87 nuovi iscritti tra i maschi; per le femmine è 18-25 (62). In crescita i donatori ultrasessantacinquenni che passano da 310 a 328».

Quali sono i gruppi sanguigni con più donazioni? «Lo zero positivo (2.658) seguito dall’A positivo (2.304); meno numerosi gli AB negativo con 33 e il B negativo con 91. I rarissimi zeron negativo, i donatori universali, continuano il loro calo scendendo da 509 a 502. Crescono le donazioni maschili, che rappresentano il 71,79% (8.285), con sangue intero al 79,26% e 18,87% di plasma; per le donne il dato passa al 62,45% per il sangue al 37,27% per il plasma».

Questo nuovo anno, per il momento, è iniziato bene: al 1° febbraio si è registrat un incremento del 6,1% delle donazioni, pari all’8,4% su base annua.

Primo piano
La ricostruzione

Morto in mare a 36 anni, l’ultima immersione al Giglio di Raffaele Gulmanelli: l’allarme e il tragico ritrovamento sotto gli occhi degli amici

di Ivana Agostini