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Le indagini

Giallo di Franka Ludwig, trovata morta nel bosco a San Godenzo: ipotesi pirata della strada, al setaccio i Gps


	I carabinieri sul luogo del ritrovamento del corpo
I carabinieri sul luogo del ritrovamento del corpo

Sarà decisiva anche l’autopsia fissata per il 9 luglio. Indagini anche sulle telecamere

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FIRENZE. L’autopsia sul corpo di Franka Ludwig, 52 anni, è fissata per mercoledì 9 luglio all’Istituto di Medicina legale di Careggi. Sarà questo l’atto fondamentale per chiarire le cause della morte della donna trovata senza vita il 2 luglio lungo una strada forestale a Castagno d’Andrea, nel Mugello, a circa 50 chilometri da Firenze nel comune di San Godenzo.

Franka, tedesca originaria di Berlino e residente a Vaglia con il compagno e il figlio neonato, era una turista appassionata di escursioni. Aveva scelto di trascorrere qualche giorno nello chalet di montagna immerso tra i boschi del Parco delle Foreste Casentinesi e del Monte Falterona, territorio noto anche per il taglio e trasporto del legname.

Il corpo è stato rinvenuto la mattina del 2 luglio da una donna che portava a spasso i cani lungo la via della Fonte del Borbotto, una strada sterrata camionabile. Franka presentava una grave ferita alla testa, accompagnata da un’importante emorragia esterna. Accanto a lei è stata trovata una pietra insanguinata, elemento che gli inquirenti valutano come possibile chiave per la ricostruzione dell’accaduto.

La procura di Firenze ha aperto un fascicolo per omicidio. Indagano i carabinieri coordinati dal pm Andrea Cusani. L’ipotesi più accreditata, dopo quella di un incontro sfociato in vilenza, è diventata adesso quella di un omicidio stradale causato da un mezzo pesante o un veicolo forestale che potrebbe aver investito Franka, provocandole la lesione fatale e poi allontanandosi senza prestare soccorso. La zona, infatti, è interessata da cantieri forestali e traffico di mezzi pesanti.

Gli investigatori stanno esaminando immagini di telecamere di sorveglianza di ingresso a San Godenzo e nei comuni limitrofi, dati delle celle telefoniche e tracce GPS, oltre a testimonianze raccolte sul posto. Sono in corso verifiche su tutti i mezzi transitati nelle ore precedenti e successive al ritrovamento del corpo, nella speranza di individuare il “pirata della strada”. Nella zona da giorni stava lavorando una ditta di costruzioni. Il compagno di Franka e un’amica, che avrebbe dovuto incontrarla nello chalet ma non si è presentata, sono stati ascoltati dagli inquirenti per chiarire gli ultimi momenti di Franka. Secondo quanto ricostruito, la mattina della tragedia la donna si sarebbe incamminata da sola lungo la sterrata, forse per un’escursione. La comunità di San Godenzo è sotto choc. Il caso ha aperto un’inchiesta complessa e delicata in un territorio noto per la sua quiete e sicurezza. Ora si attende con ansia l’esito dell’autopsia che potrà confermare la dinamica della morte e fornire elementi decisivi per risalire all’autore del gesto.

Nel frattempo la famiglia della vittima, assistita dai parenti arrivati da Berlino, affronta il dolore e la speranza di una verità che tarda ad emergere. Il bambino nato a gennaio, affidato a una baby sitter, è rimasto sotto la tutela del compagno. L’indagine prosegue senza sosta e non esclude alcuna pista. L’attenzione rimane alta, mentre le forze dell’ordine cercano risposte in un giallo che ha scosso profondamente il Mugello.

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