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Empoli, piantati 1300 alberelli ma sono quasi tutti morti

di Sara Venchiarutti
Empoli, piantati 1300 alberelli ma sono quasi tutti morti

Sopralluogo e denuncia del Comitato viale IV Novembre. L’assessore: «In autunno il resoconto sull’area Terrafino»

17 aprile 2024
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EMPOLI. Il prato è punteggiato a intervalli regolari dai sostegni in legno e da un cono bianco. Serve per proteggere le piante – 1300 – durante la crescita.

Basta però camminare tra quei filari, a pochi metri dalla rotonda di Empoli ovest al Terrafino, per trovare ben pochi segni di verde (e di vita). È vero, c’è qualche pianta dove delle foglie e dei rami sbucano in un tripudio di verde dalla loro bianca protezione. Ma se si guarda dentro quei “tubi”, dove ci sono le piantine, spesso si vede solo un “groviglio” di foglie ormai secche insieme a qualche rametto, secco pure quello. A volte invece non si vede proprio nulla.

«Sul totale (1300) delle piante, ne ho contate vive - con un po’ di foglie - circa un centinaio dopo due anni. Le altre sono tutte morte», assicura Simona del Comitato alberi viale IV Novembre. E sì, avete capito bene: quelle vive, dal conteggio del comitato, sono circa un centinaio. «Una mortalità altissima», aggiunge mentre guarda una delle piantine – poche in realtà – che è proprio crollata a terra del tutto. «Una mortalità accettabile – sottolinea – dovrebbe essere di circa il 10 per cento, anche se negli ultimi anni purtroppo è aumentata ovunque fino al 30 per cento, ma anche al 70 per cento, come il caso delle Cascine a Firenze, a causa di temperature estreme e siccità». Qui invece la percentuale è molto più alta, secondo il risultato del sopralluogo che il comitato degli alberi ha fatto qualche giorno fa insieme a Il Tirreno.

«Non si vedono nemmeno le gemme. In generale – continua il comitato – già si dovrebbe vedere qualcosa dopo due anni, almeno le foglie». Per risalire all’arrivo di quelle piantumazioni lì, infatti, bisogna andare indietro a due anni fa, e più precisamente all’inizio di marzo del 2022, quando proprio da quell’area al Terrafino partì il progetto di forestazione urbana che ha portato in città la piantumazione di centinaia di nuove piante grandi e piccole – soprattutto querce, frassini, platani, pruni e ciliegi e altrettanti arbusti – per migliorare la qualità dell’aria, in particolare nelle zone industriali, grazie all'arrivo di 461mila euro dal ministero dell'Ambiente. Progetto che si è aggiunto all’intervento “Empoli Carbon Neutral”, che prevede 900 alberi e 900 piante. Insieme hanno significato nuove piantumazioni al Terrafino, certo, ma anche in altre zone cittadine e non, come il percorso ciclo-pedonale lungo il margine dell'Arno. «Qui, all’altezza di Pagnana, la situazione va un po’ meglio», commenta il comitato dopo un altro sopralluogo. Anche in questo caso sono state messe a dimora delle piantine a terra. «Abbiamo contato circa 200 piante. Quelle morte sono circa una sessantina. Parliamo di un trenta per cento circa di mortalità o di sopravvivenza incerta», spiegano Simona e Carmen del comitato.

«Le piante – sottolineano – sarebbero anche belle e apprezziamo lo sforzo di riforestare, però il risultato – soprattutto al Terrafino – non è totalmente positivo. Va bene l’irrigazione automatica (presente sulla ciclopista a Pagnana), ma queste piante vanno seguite, fertilizzate, e ci sembra evidente che qualche falla c’è. Registriamo infatti una mortalità altissima. Ci sembra che l’accudimento sia scarso e che manchi anche un adeguato monitoraggio, nonostante ci sia stato riferito di un periodo di manutenzione di sette anni dalla piantumazione. Ci vuole però la figura di un agronomo fisso che controlli anche queste cose. Non pretendiamo che ci sia un ufficio comunale dedicato interamente al verde, ma è necessaria almeno una figura dedicata esclusivamente a questo. Gli impianti di nuove piante sono sicuramente positivi, ma vanno seguiti con operai comunali invece che appaltare questo genere di servizi ad esterni».

Stanno molto meglio invece gli alberi a fianco delle piantine a terra e che costeggiano la stradina di campagna lungo l’Arno. Qui solo per un paio non si vede alcun segno di germogli, né della presenza di foglie. Tutti gli altri sì.

Per quel che riguarda la situazione al Terrafino evidenziata dal comitato, «a noi non risulta. In autunno – spiega l’assessore all’ambiente del comune di Empoli Massimo Marconcini – è già previsto un rendiconto della situazione e interverremo laddove abbiamo visto che le piante non sono attecchite. Però bisogna aspettare che si veda se sono cresciute o meno. Faremo una valutazione in autunno come già previsto dai progetti finanziati con fondi nazionali e regionali. Dopo lo step di verifica, gli uffici provvederanno e interverranno. Se non le avessimo piantate questi problemi non ci sarebbero. L’annaffiatura c’è, così come c’è la manutenzione di queste piante. Ripeto, abbiamo piantato centinaia di nuove piante e se qualcosa non è andato bene interverremo».

La buona volontà sembra esserci ma i risultati purtroppo non sembrano quelli sperati e, secondo il comitato alberi via IV Novembre che nel frattempo ha fatto domande sul verde a tutti i candidati a sindaco, ricevendo da tutti garanzie di impegno su questo fronte, forse andrà cambiata la strategia di approccio a un piano di forestazione che non sta dando i frutti sperati.

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