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Ponte sull’Orme, ancora proteste: «Da noi fatturato in calo del 30%»

Nella foto il negozio Domo25 di via Zandonai
Nella foto il negozio Domo25 di via Zandonai

Il negozio Domo 25 al Comune: non fateci pagare l’affissione dei manifesti

24 settembre 2022
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EMPOLI. Ancora proteste per il cantiere al ponte sull’Orme lungo la Tosco Romagnola: questo volta a farsi sentire è il negozio Domo 25 di via Zandonai, attività imprenditoriale del settore arredamento molto radicata sul territorio e licenziataria del marchio Scavolini: la viabilità alternativa lo ha tagliato fuori, così come altri esercizi commerciali di vario genere (una stazione di servizio, un bar, un negozio di abiti di sposa e altri ancora, che avevano già affidato al Tirreno le loro lamentele).

La visibilità data dal transito tradizionale pre cantiere, adesso non esiste più. E – come spiega Andrea Fedrigo di Domo 25 – le ripercussioni sono già evidenti: «Noi siamo l’ultima attività, non ci vede più nessuno adesso e la clientela sta diminuendo - dice l’imprenditore - abbiamo la fortuna di avere le vetrine a ridosso della strada statale 67 Tosco Romagnola, ma questo vantaggio adesso è azzerato. Facendo una rapida stima, il cantiere avrà un impatto negativo del 30% sul fatturato annuale rispetto a quello del 2021. E se ci si aggiunge che i costi vivi sono rimasti gli stessi o sono aumentati, la situazione non è facile. Ad esempio stiamo investendo di più sulla comunicazione social, per far sapere ai nostri clienti che ci siamo ancora e come possono venire a trovarci».

Fedrigo aggiunge che chi viene da Firenze riesce a raggiungere abbastanza bene il suo negozio mentre chi arriva da Fucecchio, Vinci, San Miniato spesso si perde e telefona dicendo che non passerà per i disagi alla circolazione e per gli incolonnamenti che comunque si creano per i lavori. In un periodo che – storicamente – è il più redditizio per attività di questo tipo: «Settembre, ottobre e novembre – aggiunge Fedrigo – sono i mesi migliori per noi, perché le persone continuano a girare e fare acquisti, anche in vista del Natale».

Purtroppo però col cantiere per la demolizione e la successiva ricostruzione del ponte - iniziato ad agosto con termine delle tre fasi previsto a fine anno - la situazione è cambiata, e Fedrigo si appella all’amministrazione comunale di Empoli: «Tutti siamo d’accordo che i lavori al ponte servissero, perché è meglio avere un traffico più scorrevole. Forse, però, sarebbe stato meglio partire in estate e finire prima: sperando che vada tutto bene e che per Natale sia tutto finito senza intoppi al cantiere, l’amministrazione ci potrebbe nel frattempo aiutare non facendoci pagare le affissioni per i manifesti in cui vorremmo spiegare dove ci troviamo e come arrivare passando dalla viabilità alternativa. E inoltre ci sarebbe piaciuto esser coinvolti di più e non leggere sugli organi di stampa dell’inizio del cantiere; avremmo potuto dare dei consigli per limitare i disagi. Ma tant’è: fate presto perché ci sono attività che stanno soffrendo».

È l’appello del titolare dell’attività di via Zandonai, che come altri suoi colleghi commercianti soffre un calo di clientela e di affari in questo periodo complicato sul fronte della viabilità nella zona est di Empoli.

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