Il Tirreno

Tari Ok a tariffe e aumenti Ecco come funziona il calcolo

di Claudia Guarino
Tari Ok a tariffe e aumenti Ecco come funziona il calcolo

Via libera al piano Rea, l’assessora: «È una presa d’atto»

21 luglio 2024
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ROSIGNANO. Il punto del contendere, sulle tariffe Tari 2024, sono le parole «presa d’atto». Perché se per la maggioranza «le amministrazioni comunali sono chiamate unicamente a prendere atto del Pef (il piano economico finanziario elaborato da Rea contenente i costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani, ndr) senza avere alcuna autonomia negoziale in merito», per le opposizioni «c’era margine per fare scelte diverse». Per esempio «cercando nel bilancio risorse in grado di non far ricadere tutto l’aumento sui cittadini». Una cosa è certa: l’aumento medio della Tari (che deve coprire poco più di 10 milioni di euro) si aggira intorno al 9,59%. La percentuale non è stabilita dal Comune, che però è chiamato ad approvare le tariffe. Bensì deriva da un calcolo deciso da Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) sui numeri contenuti nel Pef, poi validato dall’ambito territoriale Toscana Costa. Insomma, tutto molto complicato. Quello che è però subito chiaro è la crescita della tassa sui rifiuti che sfiora la doppia cifra.

Il perché degli aumenti

Senza entrare in tecnicismi eccessivi o in dissertazioni su formule matematiche e coefficienti di calcolo, si può dire che il punto di partenza sia il piano elaborato da chi gestisce i rifiuti urbani: nel caso di Rosignano, Rea. Nel documento, per legge, devono essere dettagliati, tra le altre cose, gli interventi e i costi previsti per gli stessi. La manutenzione dei mezzi, per esempio, ma anche il carburante, gli stipendi dei lavoratori e il conferimento negli impianti. E dato che la Tari che paghiamo quest’anno di basa – per legge – sull’anno di esercizio 2022, evidentemente nel 2022 c’è stato un aumento dei costi di gestione. Aumento a cui si aggiunge la crescita dell’inflazione, che incide parecchio sul risultato finale. Tutte queste voci entrano, insieme ad altre tra cui i costi di RetiAmbiente, nelle varie equazioni elaborate da Arera il cui risultato è poi vagliato da Ato. Calcoli, questi, che alla fine determinano il fabbisogno economico annuo per la gestione dei rifiuti e, dunque, l’ammontare complessivo delle bollette da inviare ai cittadini, che per il 2024 si aggira intorno ai 10 milioni di euro.

Il piano in consiglio

Il piano di Rea, come da prassi è stato consegnato a Palazzo Civico e il consiglio comunale si è riunito per «la presa d’atto dell’aggiornamento biennale del Pef» e per «l’approvazione delle tariffe Tari 2024». L’assessora al Bilancio Susanna Masoni, dopo aver spiegato che «il costo da coprire con la Tari (nel 2024, ndr) è 10milioni 626.999 euro al netto delle detrazioni», ha aggiunto che «l’amministrazione può riconoscere agevolazioni. E confermiamo, per il 2024, quelle del periodo precedente come da regolamento Tari». Ovvero: tassa a zero con Isee inferiore a 6.650 euro; 60% di sconto a famiglie coi Isee compreso tra i 6.650 e i 7.750 euro e 30% di sgravio per chi ha un Isee fino a 8.550. Per questa operazione «c’è una copertura dei costi pari a 140mila euro». Posto l’ammontare complessivo del costo da coprire con Tari, poi questo (suddiviso tra parte fissa e variabile) viene spalmato sulle utenze domestiche e su quelle non domestiche in base a percentuali stabilite.

L’approvazione

«Il Pef da cui si genera la Tari – ha sottolineato Masoni – non è lasciato alla libera discrezionalità dei Comuni». Ma si basa su quel complicato meccanismo a cui abbiamo fatto riferimento in precedenza. Alla fine, comunque, la delibera è stata approvata con 14 voti a favore (Rosignano nel Cuore e Movimento 5 Stelle) e 8 contro (Pd e Fratelli d’Italia più la consigliera eletta con la lista Roberto testa sindaco). «Avevamo richiesto di rimandare la delibera, cosa possibile fino al 31 luglio, per verificare insieme soluzioni alternative – dice Daniele Donati, Pd – per esempio l’utilizzo dell’avanzo libero per non far ricadere completamente sui cittadini l’esito dell’adeguamento tariffario. Ma la nuova maggioranza ha voluto chiudere la discussione senza, peraltro, aver prima condiviso la delibera». Stefano Scarascia, invece, ha dichiarato che «le tariffe avrebbero potuto essere approvate in via provvisoria». Il sindaco Claudio Marabotti, da parte sua, dopo aver sottolineato che «tale delibera avrebbe potuto essere già stata portata in consiglio comunale dall’amministrazione uscente, visto che la prima scadenza era il 30 aprile, poi prorogata al 30 giugno e infine, al 20 luglio» afferma che «nei prossimi mesi ci adopereremo per reperire risorse (e sgravare i cittadini, ndr), per esempio con la lotta all’evasione fiscale».

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