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Battaglia a colpi di foto sul Belvedere: ora lo scontro è fra sindaco e Pardini

Battaglia a colpi di foto sul Belvedere: ora lo scontro è fra sindaco e Pardini

Lo storico sostiene che il progetto del Comune non si ispira al luogo com’era in origine

04 febbraio 2023
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VIAREGGIO.  Una battaglia a colpi di fotografie, mappe progettuali e ricostruzioni storiche. Si consuma su questo terreno il nuovo fronte dello scontro sul progetto di valorizzazione del Belvedere Puccini di Torre del Lago, opera incardinata dal Comune di Viareggio, con progetto esecutivo approvato, autorizzazione ricevuta dalle Belle Arti lucchesi, gara per i lavori espletata, soldi disponibili: 2,2 milioni in totale, di cui uno dal Comune di Viareggio e 1,2 da fondi del Pnrr.

Il primo atto dello scontro è andato in scena nel fine settimana, con protagonista Vittorio Sgarbi, sottosegretario ai Beni Culturali oltre che critico d’arte di chiara fama. Sgarbi ha sconfessato in blocco il progetto, che, ha sostenuto, non è un restauro ma un rifacimento e un bene culturale, tutelato, non si può rifare. Non è tardato il botta e risposta del sindaco Giorgio Del Ghingaro, che per tutta risposta ha sfoderato due immagini a prova che il “suo” progetto per il Belvedere è tutto fuorché snaturante: al contrario, come ha sottolineato esibendo una foto d’epoca del Belvedere affiancata alla planimetria del progetto, è un ritorno alle origini, a come lo aveva visto con i suoi occhi lo stesso Giacomo Puccini.

«Solo due immagini. Bastano queste per smentire chi sostiene che il nostro progetto di riqualificazione del Belvedere Puccini non sia perfettamente riconducibile all’epoca del Maestro – ha sottolineato il sindaco –. Due immagini che smentiscono clamorosamente quanti sostengono si voglia stravolgere questo luogo».

Una è la foto del Belvedere nel 1930, ai tempi di Puccini (scomparso ne 1924, ndr) e risale al 1930, la seconda è quella del progetto del Comune, «che vuole far tornare il Belvedere come lo vedeva il Maestro. Basta poco per intuire come siano simili e sovrapponibili e come il merito tecnico sia ineccepibile storicamente. Non c’erano i famosi colonnini, non c’era la ringhiera, si accedeva direttamente al lago. Gli occhi di Puccini lo vedevano così. Non a caso i progettisti che hanno studiato e analizzato bene, hanno redatto in questo modo il progetto e gli esperti della Soprintendenza lo hanno considerato serio, rispettoso della memoria e valido tecnicamente. Ecco perché noi andiamo avanti tranquilli, perché semplicemente abbiamo ragione, non solo dal punto di vista giuridico e procedimentale, ma anche da quello tecnico», conclude il sindaco.

L’ultimo a prendere polemicamente la parola sul Belvedere è Mauro Pardini, storico, vicino alla consigliera comunale di opposizione Barbara Paci (già candidata sindaco del centrodestra nel 2020), che a novembre 2022 sollevò obiezioni sul progetto del Belvedere; di lì a poco ci fu il sopralluogo di Sgarbi.

«La conservazione del Belvedere come si è stratificato nel corso del tempo – sottolinea Pardini – diventa una necessità storico memorialistica e in senso più ampio anche di carattere paesaggistico, poiché rispecchia una memoria visiva consolidatasi attraverso un gran numero di filmati, anche del prestigioso Istituto Luce, e decine di migliaia di foto inviate in tutto il mondo, che va aldilà del mero valore artistico degli elementi, i quali assumono un pregnanza simbolica, identitaria e affettiva per la storia della Comunità. Il “colpo d’occhio di Puccini” che, secondo l’amministrazione, l'attuale progetto evocherebbe, in verità non potrà mai essere restituito in quanto il lago lambiva la sua villa e il piazzale non esisteva. L’operazione di trarre dalla mia pubblicazione alcune foto senza contestualizzarle cronologicamente, senza avere la minima cognizione delle fonti storiche da cui le ho reperite, oltre a costituire un’azione eticamente non corretta, dimostra l’assoluta mancanza di conoscenza storica delle vicende legate al Belvedere». Pardini ripercorre alcuni passaggi sulla nascita del Belvedere, su progetto dell’ingegner Fausto Franchini, assessore e responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Viareggio, «e venne presentato per la prima volta ufficialmente il 15 settembre 1925 sul “Giornale dei Lavori pubblici e delle Strade Ferrate”. Nell'ottobre il Comitato per le Onoranze a Puccini indisse una sottoscrizione internazionale tramite cui arrivarono importanti adesioni da tutto il mondo, tra cui quelle di personaggi illustri come Thomas Alva Edison, e fra i musicisti Franz Lehàr: nello stesso anno iniziarono gli interventi ingegneristici di interramento del lago. Con l’arrivo della salma del Maestro nel novembre 1926, e la creazione della villa-museo, Torre del Lago divenne meta ambita di turisti da tutto il mondo. Alla luce di tutto ciò Franchini decise di rivedere il suo progetto nel 1928, tenendo conto delle mutate esigenze, che assunse una valenza più funzionale con un raddoppio delle superfici e una chiara adesione al nuovo clima razionalista. Nel 1930 il piazzale prese la forma che tutt'oggi a grandi linee conserva. La balaustra di fronte alla Villa del Maestro, ricalca perfettamente il progetto rivisto nel 1928 dallo stesso Franchini, e venne terminata nell’estate del 1930 in occasione della Bohème diretta da Pietro Mascagni da parte del “Carro di Tespi».

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