Il Tirreno

Pontedera

La sentenza

Valdera, botte e minacce all’ex fidanzatina: 25enne condannato per stalking

di Lorenzo Carducci
Valdera, botte e minacce all’ex fidanzatina: 25enne condannato per stalking

Il giovane era stato arrestato dopo che era andato sotto casa della ragazza, aveva tentato di accoltellare il fratello e chiesto poi 4mila euro per lasciare in pace la minorenne

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PONTEDERA. Di lui Federica (nome di fantasia di una ragazza della Valdera) si era innamorata a tal punto da perdonargli quasi tutto. La sua possessività, la sua mania di controllo, perfino le botte. A chi le chiedeva cosa fossero quei lividi, diceva che era caduta, che si era fatta male da sola. Per proteggere i sentimenti provati per quel ragazzo di diversi anni più grande di lei (che invece era ancora minorenne), teneva nascoste alla sua famiglia le violenze che subiva. Fino a quando, nel dicembre 2024, aveva realizzato che quello non era amore, e aveva deciso di lasciarlo, a due mesi dall’inizio della loro relazione.

Lui, però, non accettando la decisione, di lasciarla stare non ne voleva sapere. Chiamate, messaggi, minacce, appostamenti sotto casa. «Tu sarai solo mia». Un climax di vessazioni che aveva toccato il proprio apice tra gennaio e febbraio 2024. Nel primo caso il giovane aveva minacciato la migliore amica della ex, costringendola a chiamare ai giardinetti Federica. Al suo arrivo l’aveva presa a schiaffi, poi, avrebbe raccontato in seguito la vittima, l’avrebbe condotta in un casolare abbandonato per abusare di lei. E se il procedimento per violenza sessuale era stato archiviato, ora potrebbe essere riaperto. Nel secondo episodio l’ex fidanzato si era presentato direttamente sotto casa di lei.

Si era attaccato al campanello, lo aveva rotto, poi era riuscito a salire fino al portone dell’appartamento e aveva tentato di sfondarlo. Poco dopo l’incrocio col padre e il fratello di Federica e la colluttazione con quest’ultimo, che aveva provato più volte a colpire con un coltello d’acciaio a scatto. Lo stesso coltello impugnato nel "proporre" ai familiari di lei una via d’uscita: «Datemi 4mila euro e la lascio in pace. Se non me li date uccido lei e tutti voi». Con la minaccia di tornare con una pistola, prima che la polizia nel frattempo allertata riuscisse a intervenire e ad arrestarlo.

Accusato di stalking (atti persecutori), tentata estorsione e tentata violazione di domicilio, ieri – primo dicembre – il 25enne – anche lui residente in Valdera e difeso dall’avvocato Luisa Rita Sacheli – è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione dal primo collegio di giudici del tribunale di Pisa, che lo hanno condannato anche a un risarcimento in via provvisoria di 6mila euro nei confronti della vittima e della sua famiglia, parte civile nel processo e rappresentata dall’avvocato Francesco Esposito Ziello.

Una pena detentiva più bassa di quella richiesta dal pubblico ministero (5 anni e 6 mesi), che ha concluso la sua requisitoria chiedendo anche la riapertura del procedimento per violenza sessuale alla luce dei nuovi elementi emersi in questo processo. «Se l’imputato non fosse stato arrestato (poi sottoposto a divieto di avvicinamento, ndr) non sappiamo come sarebbe andata» le parole del pm, che ricostruendo la vicenda ha parlato di almeno 5-6 aggressioni fisiche del 25enne ai danni della minorenne nell’arco di un paio di mesi. Condotte poste in essere per la volontà di controllare la ragazza, le sue uscite, il suo modo di vestire. Un vero e proprio incubo che quando lei lo aveva lasciato si era fatto ancora più pericoloso

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