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Un piano da 970mila euro per salvare la pieve di Palaia: i dettagli del progetto

di Paolo Falconi
Un piano da 970mila euro per salvare la pieve di Palaia: i dettagli del progetto

Il Comune ha presentato istanza alla Regione per il finanziamento

03 febbraio 2023
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PALAIA. La giunta municipale di Palaia ha approvato nella sua ultima riunione lo studio di fattibilità dei lavori di “sistemazione del movimento franoso del versante a nord della pieve romanica di Palaia” per un importo totale di 970mila euro, di cui circa 628mila per opere a base di appalto, 44mila per oneri della sicurezza e altri 297.700 euro circa per somme a disposizione della stessa amministrazione comunale di circa 13mila euro come fondo di progettazione.

«Un passo importante – evidenzia soddisfatto il sindaco Marco Gherardini – ora, però, non potendo realizzare l’intervento con fondi propri, il Comune di Palaia ha presentato istanza alla Regione Toscana per richiedere il finanziamento in questione». Dovranno all’incirca un paio di mesi per sapere se la stessa Regione approverà il finanziamento. «Siamo fiduciosi che ciò avvenga – commenta Gherardini – perché vorrebbe dire continuità nel processo di difesa del suolo». Certo è che passerà qualche mese prima dell’avvio dei lavori, perché dopo l’approvazione della richiesta da parte della Regione si passerà alla gara di appalto.

Il progetto definitivo esecutivo dello Studio H.S. Ingegneria srl con sede a Empoli prevede, in estrema sintesi, il disboscamento dell’area d’intervento e l’inserimento di reti chiodate che impediscano la continua erosione dello strato corticale con successivo rinverdiment; la demolizione e la ricostruzione parziale del muro di sostegno del piazzale della pieve San Martino nella parte attualmente pericolante, ai fini della sicurezza degli addetti durante le lavorazioni di cantiere; la ricostruzione, tramite palificata doppia in legname e pietrame, della pista in testa al versante e a valle del muro stesso al limite Est del versante, al momento soggetto a continuo arretramento; la regimazione delle acque meteoriche.

Per la realizzazione degli interventi in esame non è previsto il ricorso a espropri per la zona di interesse. Le aree, al termine dei lavori, saranno riconsegnate ai proprietari. Gli interventi, come è riportato nel progetto, non comportano significativi impatti ambientali durante la fase di esercizio, trattandosi di interventi finalizzati a migliorare le condizioni di stabilità del versante. Gli impatti maggiori, ma comunque di limitati, si avranno durante le fasi di cantiere. Le opere sono state concepite in modo da ottenere una perfetta integrazione paesaggistica, con impiego, ove possibile, di tecniche di ingegneria naturalistica.

L’area in dissesto si colloca nel versante a nord del piazzale, nella valle del Botro della Pieve, interessando la scarpata per un tratto di circa 105 metri di sviluppo lungo il crinale, e con circa 40 metri del versante. Un dissesto che, ormai, dura da almeno tre anni che ha portato al crollo regressivo dello strato superficiale e il successivo arretramento del ciglio di scarpata. Sono inoltre attualmente presenti lesioni per tutta la lunghezza del muro di sostegno del piazzale della chiesa situato in testa al versante, che stanno portando a un ribaltamento del muro stesso per circa 26 metri. Già nel 2014 furono effettuati due sondaggi a 15 metri con prelievo di due campioni e due prove dinamiche che furono ripetute l’anno scorso insieme ad altre indagini, compresa quella sismica.




 

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