La tragedia
Pisa, l’altolà di cinquanta professori del Buonarroti alla figura del tutor o del docente orientatore
La lettera aperta: «Informazione carente, una misura al di fuori del contratto nazionale»
PISA. No ai tutor nelle scuole. Con una lettera aperta firmata da quasi cinquanta docenti del liceo “Filippo Buonarroti” arriva il rifiuto alla figura introdotta dal ministero. Si prevede che i docenti disponibili avanzino la richiesta di partecipare a un corso di formazione che permetta loro di diventare docenti tutor o docenti orientatori, due nuove figure di docente previste a partire dall’anno scolastico 2023/2024 e la cui istituzione è legata ai fondi del Pnrr.
«La comunicazione sulla normativa riguardante l’individuazione dei docenti tutor e orientatori non è stata adeguata da parte del ministero, e la circolazione delle informazioni necessarie è stata carente e tardiva, e di conseguenza inesistente la discussione nel merito – scrivono i docenti nella lettera – . L’istituzione di queste nuove figure di docente viene realizzata al di fuori del contratto collettivo nazionale, un colpo di mano che rischia di creare un pericoloso precedente, tanto più che ciò comporterà necessariamente un aumento dell’orario di lavoro attualmente previsto dal contratto. Le figure di tutor e orientatore rientrano all’interno di un processo di presunta valorizzazione dei docenti che, così come istituito dalle ultime normative, mina l’unità del collegio docenti, introducendo la logica della differenziazione e rafforzando la competitività all’interno della comunità scolastica, mascherandola sotto forme di collaborazione tra figure diversificate del corpo docente. Le figure di tutor e orientatore, in nome di presunte competenze, interverranno nel lavoro degli altri colleghi, minando la loro libertà di insegnamento e di valutazione, intervenendo nel rapporto con gli alunni e assumendo parte dei compiti già previsti dalla funzione docente (orientamento, valutazione, personalizzazione dei percorsi, etc.) e delegittimando il ruolo dei consigli di classe, i quali verranno esautorati dal compito di valutare l’andamento scolastico degli studenti, modularne i percorsi, valutarne le esperienze extracurriculari, promuovere le opportune esperienze calibrate sul singolo e la classe, combattere l’insuccesso scolastico, favorire l’accesso alle opportunità formative e promuovere la continuità con altri cicli di istruzione: Le figure di tutor e orientatore mutano, inoltre, il ruolo dell’insegnante, trasformando i docenti in orientatori, certificatori di competenze, “psicologi”, valorizzatori, o consiglieri per le famiglie, disconoscendo il loro ruolo essenzialmente didattico e culturale. Le figure trasformano la scuola sempre più in luogo di accudimento, con compiti volti a deresponsabilizzare famiglie e alunni/e, una scuola come servizio assistenziale e non come istituzione volta all’istruzione e alla formazione culturale e sociale di cittadine e cittadini, secondo i dettami costituzionali». I firmatari: Giovanni Bruno (Rsu) , Francesca Pontillo (Rsu, Mariangela Priarolo (Rsu) , Osvaldo Ornaghi, Tiziana Pisani, Antonio Tenni, Silvia Azzarà, Monica Fontana, Daniele Ippolito, Silvia Inglese,Francesco Corsini, Andrea Rossi, Serafina Schepis, Annamaria Roventini, Patrizia Sileoni, Paola Picchioni; Scilla Palla, Leila Corsi, Giacomo Vanni, Patrizia Pesola, Cecilia Romagnoli, Caterina Musolino, Maria Clara Pellegrini, Michela Gargini, Laura Maffei, Maria Luisa Boilini, Antonella Caterini, Erika De Lorenzo, Maria Stella Del Dotto, Francesca Lucaferro, Beatrice Silvi, Abramo Bertucco, Anna Maria Gramegna, Sarah Scacchi Gracco, Maria Rita Torquati, Susanna Genovesi, Ana Fernandez Del Gado, Angela Gravina, Emanuele Sepe, Simona Corradini, Annalisa Nemeti, Lorenzo Guerriero, Anna De Rosa, Annalisa Dorini, Laura Panicucci, Andrea Moneta, Alessandro Baglini, Umberto Grassi.l
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