Calcio
Piombino, Gariglio chiede chiarezza sul futuro della nave rigassificatrice
Il presidente dell’AdSP evidenzia benefici economici ma anche criticità infrastrutturali: «La permanenza del terminal incide su piani e investimenti. Necessarie decisioni rapide dal Governo»
PIOMBINO. Il futuro della nave rigassificatrice Italis LNG al porto di Piombino torna al centro del dibattito nel Consiglio comunale monotematico convocato dal sindaco Francesco Ferrari.
Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Davide Gariglio, ha sottolineato la necessità di avere certezze sui tempi della permanenza della nave: «L’AdSP e il cluster portuale hanno beneficiato della presenza della Italis LNG, ma occorre sapere se e per quanto tempo rimarrà in porto». Una chiarezza, ha aggiunto, fondamentale perché «tali informazioni hanno ricadute evidenti sui tempi e sulle modalità di realizzazione degli interventi collegati ai progetti di sviluppo del polo siderurgico».
L’attività i dati
Dal 4 luglio 2023 a oggi la nave rigassificatrice ha ricevuto 91 metaniere e, secondo Snam, entro la fine del 2025 utilizzerà il 100% della capacità di rigassificazione. In Consiglio è intervenuto Carlo Mangia, direttore operations di Snam Energy Terminals, che ha definito il terminal di Piombino «un asset oggi interamente italiano, il più utilizzato in Europa come FSRU, e un’eccellenza operativa». Mangia ha ricordato come il GNL stia diventando sempre più centrale nell’approvvigionamento energetico nazionale, passando «dal 10% del 2021 al 32% del 2025».
Da gennaio a ottobre 2025 i flussi sono cresciuti del 42% e Piombino è stato determinante con 39 discariche, pari a quasi il 20% delle operazioni effettuate nei cinque rigassificatori italiani.
Impatto e benefici
Gariglio ha evidenziato le criticità legate alla coabitazione tra la FSRU e le attività navalmeccaniche di Piombino Industrie Marittime (PIM), spiegando che la presenza della nave ha «limitato fortemente le prospettive di sviluppo della joint venture», costretta a rinunciare alla banchina est. Allo stesso tempo, però, la presenza del rigassificatore ha portato benefici economici significativi al porto. Gariglio ha ricordato che l’AdSP incassa da Snam «590 mila euro di canone ogni anno».
Nel 2024 e 2025 i diritti marittimi connessi ai traffici di GNL sono stati rispettivamente di 2,18 milioni e 1,8 milioni di euro, mentre le tasse di ancoraggio hanno fruttato 1,4 milioni nel 2024 e 1,032 milioni nel 2025.
Anche i servizi tecnico-nautici hanno registrato una forte crescita: le attività di ormeggio hanno prodotto 805 mila euro nel 2024 e 736 mila nel 2025; i piloti 727 mila e 690 mila; la flotta rimorchiatori dedicata – aumentata da due a quattro unità – ha generato 10 milioni di euro nel 2024 e 8,8 milioni nel 2025.
Scenari
Secondo l’autorizzazione rilasciata dal commissario Eugenio Giani, la Italis LNG dovrebbe lasciare Piombino nel luglio 2026. Gariglio ha però richiamato il contenuto dell’articolo 13 comma 5 del DL 50/2022, che impone di preservare gli impianti presenti sulla banchina anche in caso di trasferimento della nave. «Si tratta di un’area strategica che non potrà comunque essere più utilizzata per le esigenze di sviluppo del porto», ha osservato.
Il presidente dell’AdSP ha ricordato anche gli interventi programmati per il rilancio dell’area siderurgica, dai progetti Metinvest-Danieli alla revisione dell’accordo con JSW, sottolineando che «tali accordi dovrebbero preludere a un rilancio pesante dell’attività produttiva e favorire un incremento delle attività portuali».
In questo quadro diventano indispensabili nuove infrastrutture. Gariglio ha spiegato che l’avvio degli interventi previsti nel PRP – tra cui il restringimento della Darsena, la nuova banchina ovest e nuovi piazzali – è vincolato a un decreto ministeriale ancora mancante: «Confidiamo di ricevere l’autorizzazione entro il prossimo mese», ha detto, evidenziando però che mancano ancora le risorse economiche.
Circa 50 milioni di euro sarebbero inoltre necessari per realizzare una nuova banchina destinata alle attività di Metinvest: «Ci stiamo portando avanti con le progettazioni, ma non c’è la copertura economica per avviare l’opera».
La richiesta
Gariglio ha chiuso il suo intervento ricordando che «il porto sta servendo gli interessi nazionali dal punto di vista energetico e deve supportare progetti strategici per il rilancio della siderurgia nazionale». Ha ribadito la disponibilità dell’AdSP al confronto con il Governo, sottolineando però che «le decisioni di indirizzo politico nazionale devono essere tarate anche sulle esigenze di sviluppo locale». Da qui la richiesta finale: «Riteniamo sia della massima urgenza affrontare assieme al Comune e alle altre istituzioni il tema delle compensazioni».
