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Elba, c’è il divieto di girare tra le vie a torso nudo e a piedi scalzi: l'ultima ordinanza e le multe previste

di Luigi Cignoni

	A sinistra il lungomare di Marciana Marina 
A sinistra il lungomare di Marciana Marina 

Marciana, il provvedimento firmato dal sindaco è in vigore fino al 30 settembre. Previste sanzioni per chi non rispetta le regole

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MARCIANA. Il decoro prima di tutto. A stabilirlo è il sindaco di Marciana, Simone Barbi, che ha firmato un’ordinanza che impone ai turisti di girare vestiti tra le vie medievali del paese di Marciana, sulle falde del monte Capanne, oppure nelle principali frazioni balneari del comune, come Procchio, Campo all’Aia, Sant’Andrea e Pomonte. Insomma, vietato camminare a piedi scalzi o a torso nudo nei centri urbani, pena la multa (che in alcuni casi può essere anche molto salata): da un minimo di 25 euro a un massimo di 500.

Il provvedimento del comune elbano resterà in vigore fino al 30 settembre, in pratica per tutto il periodo estivo e anche oltre. E attenzione: non c’è alcuna attenuante che potrebbe contribuire a non far pagare la multa a chi non rispetti le nuove regole: sia che faccia caldo in questo periodo, che siamo in un luogo di villeggiatura, che siamo in vacanza, che i vestiti li abbiamo sotto l’ombrellone vicini alla sdraio.

Ma come si è arrivati alla firma di un simile provvedimento? «Abbiamo rilevato che sul territorio comunale e in particolare nelle zone a maggiore flusso turistico si verificano frequentemente comportamenti che vengono avvertiti dalla generalità come contrari al decoro e alla decenza tipici del normale convivere civile, come per esempio circolare nei centri abitati a torso nudo o scalzi – si legge nell’ordinanza – e abbiamo preso atto delle proteste e delle richieste quotidiane di intervento avanzate al riguardo da moltissimi cittadini residenti e turisti che lamentano anche un aumento generalizzato di tali comportamenti soprattutto nel periodo estivo caratterizzato da un notevole afflusso turistico. Nell’adottare il presente provvedimento si è quindi proceduto ad effettuare un ragionevole e proporzionale bilanciamento tra l’interesse pubblico e quello privato ritenendo, nel caso di specie, l’interesse al decoro e vivibilità».

Quindi il sindaco si è mosso, sottolineando anche che «il perdurare di una simile situazione, oltre a costituire un elemento di disagio e di malessere per la popolazione residente e ospite, potrebbe alla lunga costituire un oggettivo parametro di valutazione negativa per il livello qualitativo del buon vivere nel nostro comune con conseguente ripercussione sull’immagine e sull’offerta turistica che viene proposta», considerato che «le dinamiche delle relazioni sociali, commerciali e culturali, tradizionalmente incardinate nel contesto di una realtà quale il Comune di Marciana assumono aspetti particolari in ragione delle peculiari caratteristiche che la contraddistinguono e che ne valorizzano il territorio riconosciuto per la vocazione turistica, commerciale, culturale e residenziale». Ci pensa allora l’amministratore a farsi paladina del decoro e della vivibilità urbana.



 

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