Il Tirreno

Montecatini

L'intervista

Pielle-Fabo, il doppio ex Bonaccorsi «Gli Herons possono giocarsela»

di Lorenzo Carducci
Pielle-Fabo, il doppio ex Bonaccorsi «Gli Herons possono giocarsela»

I ricordi del “Bomba” in rossoblù: «Con Mario Boni fu un anno spettacolare»

03 febbraio 2023
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MONTECATINI. Disputò una sola stagione a Montecatini, nella serie A2 1995-96. Claudio “Bomba” Bonaccorsi pennellava il campo di triple e assist visionari, molti dei quali all’americano Swinson e alla stella Mario Boni (a ritorno dalla squalifica) , con cui poi ha condiviso tappe di carriera e longevità cestistica. Anche lui ha giocato fino oltre i 40 anni, dopo aver vestito anche la maglia di Pistoia, nella B d’Eccellenza 2002-03, tornando al Palaterme per il derby.

Quella parola la conosceva già benissimo, da livornese purosangue e golden boy della Pallacanestro Livorno, società che l’ha lanciato nel professionismo (dal 1983 al 1991) e che adesso, tornata a sognare in grande ai vertici del girone A di serie B col marchio Unicusano, domenica riceverà proprio Montecatini, sponda Fabo Herons, club presieduto da quell’Andrea Luchi dirigente rossoblù durante il suo anno termale. «Ultimamente la Pielle in casa parte un po’col freno a mano tirato – dice Bonaccorsi, da otto anni procuratore di giovani talenti del basket con l’agenzia R&B sport management – forse per la pressione creata anche dal campionato e dalla rivalità con la Libertas. Poi dopo subentrano il carattere e il cuore piellino, oltre ad un pubblico che in serie B può fare la differenza. Non sarà proprio come un tempo ma giocare al PalaAllende (o PalaMacchia, ndr) è sempre incredibile. Montecatini non avendo nulla da perdere può fare una bella partita, però senza rilassarsi in caso di inizio positivo, com’è invece successo a Gema. Gli Herons sono cresciuti anche grazie all’arrivo di due pezzi da novanta provenienti dalla serie A2 come Chiera e Arrigoni, giocatori forti ma comunque di sistema. La pallacanestro di Barsotti mi piace, è intensa e parte dalla difesa, se fatta coi giocatori giusti è redditizia. Non vedo l’ora di vedere la partita domenica».

Sul campionato in generale e sul binomio cittadino che gli compete, lo storico numero 6 di Livorno aggiunge: «Libertas più organizzata, Pielle più cuore e corsa. Sembra a volte di rivivere gli anni’80. La lotta a tre con Vigevano è bellissima, poi mi auguro che le due Montecatini raggiungano l’obiettivo B d’Eccellenza». Alcuni dei giocatori rappresentati da Claudio militano proprio nella serie B delle due Livorno e delle due Montecatini, ma da addetto ai lavori ed ex biancorosso segue con piacere anche l’A2. «A Pistoia all’inizio mi chiamavano termale – ironizza – poi dopo mi apprezzarono e trovai l’intesa con la piazza. Adesso mi fa piacere che la società stia facendo così bene».

E poi ci sono i ricordi, tantissimi tinti di bianco e d’azzurro e intrisi di salmastro, altri di matrice rossoblù. «Boni, io, Swinson, Forti, Battistella, Grattoni, Amabili, Bigi, Ragionieri, Rotelli – mette in fila il roster termale 1995-96 – eravamo una squadra costruita per far bene, con Mario fu un anno spettacolare. Pperdemmo alla quinta di semifinale playoff con Venezia, col canestro allo scadere di Steve Bart. La Reyer (che vinse eroicamente giocando gratis, coi pagamenti bloccati da mesi, ndr) andò in A1 ma fallì e non si iscrisse. Speriamo che le squadre toscane possano tornare ai fasti d’un tempo».

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