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L’appello del giovane in carrozzina: «Sulle altalene di Natale fate salire anche i bambini disabili»

di Simona Peselli
L’appello del giovane in carrozzina: «Sulle altalene di Natale fate salire anche i bambini disabili»

Le parole di un giovane con problemi motori all’artista Felice Limosani

04 dicembre 2022
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MONTECATINI. «Con l’auspicio che la prossima volta quelle altalene possano essere usufruibili anche da chi è affetto da disabilità». Un appello speciale, per tutti i bambini speciali, che arriva dal montecatinese Tommaso Fanucci, 25 anni, dottore in Discipline dello spettacolo e della comunicazione, affetto da una grave disabilità motoria. Un appello indirizzato all’artista Felice Limosani, autore di “Pensieri Illuminati”, l’installazione che la città di Montecatini ha accolto per queste festività natalizie in piazza del Popolo.

«Mi chiamo Tommaso Fanucci e le scrivo in relazione all’articolo di ieri, 2 dicembre, sul giornale Il Tirreno, relativo alle altalene di Limosani “The Flying Bells”, che a me piacciono molto. Però avrei preferito che anche le bambine e i bambini con disabilità (ad esempio in carrozzina) potessero fare questa esperienza. Le soluzioni tecnologiche a tal fine esistono e mi dispiace che un artista come Limosani non ci abbia pensato».

Davanti alla Basilica, l’artista Limosani ha installato la sua opera che ha subito riscosso un alto gradimento da parte dei bambini e anche dei loro genitori.

«Visto che si parla di opera di alto valore simbolico ispirata al discorso di Papa Giovanni Paolo II – continua nella sua lettera Tommaso Fanucci – questa mancanza di attenzione risulta ancora più evidente. Così come pure stona l’utilizzo dell’aggettivo “inclusivo” nell’affermazione dell’artista riportata nell’articolo: “Il gioco libero da ogni pregiudizio è inclusivo per natura e va oltre i confini e pregiudizi”. È chiaro che non è la prima, e purtroppo non sarà l’ultima, nuova installazione che non prende in considerazione le esigenze delle persone con disabilità. Ma da un artista mi aspetterei una maggiore sensibilità per la persona in tutte le sue fragilità».

La speranza di Tommaso è che venga realizzata questa sua idea di inclusione. «È vero che qualunque sia la soluzione adottata ci sarà sempre qualcuno che rimane “escluso”, però aver predisposto nell’opera almeno un’altalena accessibile, magari ai bambini con disabilità motoria, sarebbe stato un segno di sensibilità e vicinanza – auspica Fanucci – Mi piacerebbe incontrare l’artista Limosani per poterne parlare direttamente con lui».

Nessun attacco, ma soltanto una volontà di confronto con l’artista: «A me non interessa fare polemiche solo per mettermi in evidenza, o, peggio ancora, strumentalizzare questa installazione per fini politici, come lei riferisce nel suo articolo. Piuttosto, a me interesserebbe aprire una riflessione, specialmente con l’artista, sull’inclusione, in modo che ognuno di noi ne esca più arricchito e possiamo tutti insieme, ognuno con i propri talenti e sensibilità, contribuire ad un mondo migliore per tutti. Grazie della considerazione. Un caro saluto e spero di avere il piacere di incontrarla presto».

Tommaso Fanucci è molto conosciuto e stimato in città, anche per le sue battaglie per l’inclusione.

«Siamo nel 2022 – conclude il giovane – e la convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità è del 2006. Ancora oggi vediamo nuove installazioni, strutture, negozi che non prendono minimamente in considerazione le persone con disabilità. E la cosa che mi rattrista di più è che debbano essere sempre le persone con disabilità a farlo notare».

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