Il Tirreno

Massa-Carrara. Il centro-destra fa l’en plein nei due collegi uninominali, trascinato dal risultato storico di Fratelli d’Italia: in parlamento vanno, per il Senato, Patrizio Giacomo La Pietra di Fdi, pistoiese, e per la Camera Elisa Montemagni, (nella foto) di Viareggio, della Lega. Per la prima volta dopo 70 anni, Massa-Carrara non ha un rappresentante del centro-sinistra in parlamento. Non ce l’hanno fatta né la massese Martina Nardi alla Camera e neppure Anna Graziani, di Roma, al Senato. Una provincia medaglia d’oro per la Resistenza, con i due Comuni più grandi anch’essi medaglia d’oro, che vira decisamente a destra; un dato che deve far riflettere e molto il centrosinistra, al governo per anni.

Vediamo in dettaglio i risultati all’uninominale: eletta Elisa Montemagni, centrodestra,     78.976   voti e 44,86%; Martina Nardi,  centrosinistra,  48.905  e 27,78; Elda Baldi, 5 Stelle,     21.198   e 12,04; Cosimo Maria Ferri,  Azione e Iv        15.118 e 8,59; Nicolò Martinelli, Unione Popolare,    4.782 e        2,72; Paolo Zorzato, Italexit,     3.280 e  1,86; Katiuscia Marchetti, Italia Sovrana e Popolare,     2.595 voti e 1,47%; Francesco Spataro, Vita,    1.190 e   0,68.

        Questo il quadro al Senato: eletto Patrizio Giacomo La Pietra,  centrodestra     219.613 voti e 44,18; Anna  Graziani, centrosinistra,    145.127 e 29,19; Manuela Bellandi, 5 Stelle, 55.091 voti e      11,08%; Barbara Masini, Azione Iv,        43.763   voti e 8,80; Monica

Castro Pivetta, Italexit,      8.674     e 1,74; Rigoletta Vincenti, Unione Popolare,       8.666     e 1,74%; Dina Cianelli, Italia Sovrana e Popolare, 6.645     voti e 1,34%; Debora Bianchini, Pci,        5.922 e   1,19%; Marco Santero, Vita, 3.607     e 0,73%.

Per quanto riguarda i partiti, come detto (il riferimento è la Camera),  Fdi è ampiamente primo in tutto il collegio, con il 28,27% davanti al Pd, 20,75%; terzo partito, i 5 Stelle con il 12,04; poi Forza Italia, 8.76%, Azione-Iv 8,59% e solo sesta la Lega, 7,45%. Nei singoli comuni più grandi, a Massa Fdi è quasi al 29% (28,96), il Pd al 21,09, i 5 Stelle al 14,2; qui Azione-Iv è al  quarto  posto con 8,07, la Lega (il partito del sindaco Francesco Persiani) quinta con 7,9, Fi sesta 5,59%; Unione Popolare qui avrebbe superato lo sbarramento con 3,38.

A Carrara ugualmente Fdi primo partito, 26,49; il Pd arriva al 23,83; i 5 Stelle al 13,29%, molto meglio rispetto alle recenti comunali dove non erano arrivati al 6%, la Lega è quarto partito con 9,11, davanti ad Azione-Iv 7,53% e Fi, 5,99%; Unione Popolare è ferma al 2,32%.

Colpisce l’exploit di Fratelli d’Italia, che nel 2018 era sotto il 3,5% in provincia, a Massa al 3,4 e a Carrara al 3,1; il partito di Giorgia Meloni ha eroso gran parte dei consensi della Lega (nel 2018 era al 21% in provincia), e di Fi (era al 12%), e ha raccolto anche il voto di protesta che si era polarizzato sui 5 Stelle (al 30,3 nel 2018). Il Pd più o meno ha mantenuto i suoi consensi (era al 20,1 in provincia), ed anzi è cresciuto molto su Carrara (era al 18,2 nel 2018), sulla spinta probabilmente della nuova amministrazione (la cui sindaca Serena Arrighi per altro non è iscritta al Pd).

Adesso, a circa otto mesi dal voto a Massa, la gara sembra molto in salita per il centrosinistra, che necessariamente dovrà pensare ad un campo largo insieme ai 5 Stelle per sperare di insidiare un centrodestra così forte. E nel centrodestra, il sindaco della Lega sarà insidiato da un competitor di Fratelli d’Italia? Non è da escludere…

Massimo Braglia