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Basket: Serie B

La Libertas torna a sorridere: a Varese prima vittoria esterna dell’anno

dall’inviato Giulio Corsi
La Libertas torna a sorridere: a Varese prima vittoria esterna dell’anno

Partita insidiosa dal punto di vista mentale spaccata nel terzo quarto da capitan Forti

05 febbraio 2023
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VARESE. Prendiamoci questi due punti e pensiamo a Gema. Sullo spogliatoio amaranto il cartello “lavori in corso” è ancora affisso a caratteri cubitali, ma si sapeva: la Libertas ha un mese per ritrovare se stessa e prepararsi al rush finale della stagione. Intanto ha ritrovato il sorriso, proprio come aveva chiesto Tommaso Fantoni dopo la vittoria su Borgomanero.

Anche l’ostacolo Varese è superato. E visto che di scontato non c’è niente – vedi i primi due punti di Langhe Roero contro quella Oleggio che due settimane fa aveva espugnato Omegna – non sottovalutiamo questa vittoria, che tra l’altro è la prima del 2023 e interrompe un digiuno esterno che durava dal blitz di Montecatini prima di Natale.

Prendiamoci i due punti e anche alcune buone cose che abbiamo visto contro il Campus. Il dominio di Fantoni prima di tutto, autore di una doppia-doppia già all’intervallo contro Allegretti, unico giocatore d’esperienza dei lombardi, preciso come mai finora (7/9), concreto ma anche bello a vedersi, da applausi un gancio cielo d’altri tempi e una schiaccione a due mani. E poi i momenti di trance agonistica di Ricci e le sue folate che nel secondo quarto hanno scavato il primo solchetto su Varese che provava a restare attaccata alla Libertas. La prestazione di sostanza di capitan Forti, concentrato in difesa contro Zhao (un pensierino ci si potrebbe fare...) e Blair e autore di due triple di fila, la seconda dedicata, pugno sul cuore, ai venti tifosi che hanno seguito la squadra fino a Masnago, nella buca del Campus a poche decine di metri dallEnerxenia Arena, sei punti di fila per il cap e poi un grande assist in velocità a Fratto che hanno spaccato la partita, dal 45-54 al 45-63. E poi: la tripla di Madeo, la mano felpata di Bruci, i bei movimenti e i 6 punti di Mancini, 18’ buoni per ritrovare fiducia.

La sfida più difficile per la squadra di Andreazza era quella da giocare contro la propria testa. Perché le possibilità di scivolare dal punto di vista mentale non erano poche in questa gita sulla carta facile facile, contro una squadra juniores che in tutto il campionato aveva vinto due volte sole. La Libertas si è trovata un po’ come un laureato in ingegneria davanti ad un compito di matematica del liceo. Alla fine l’ha risolto alla grande e ha preso trenta ma qualche sudorino l’ha avuto, a causa di cali di concentrazione comunque fisiologici: per tre volte il Campus è riuscito a rientrare (20-20 all’11 dal 7-13 del 4’; poi 38-45 del 18’ dal 26-38; e ancora l’ultima 45-52 del 22’ dal 38-50 del 19’). Cali di concentrazione, difesa non sempre arcigna, qualche palla persa di troppo (13) hanno permesso ai biancorossi di giocare al corri e tira, allungarsi in contropiede, anche trovare tiri piedi a terra (vedi le bombe di Virginio), ma, ripetiamo, ci stava.

La partita, come detto l’ha spaccata Forti nel terzo tempo, da lì la Libertas è salita in ascensore ed è arrivata fino al più 25 (52-77), firmando quella che il presidente Consigli alla fine ha definito «una vittoria storica, perché mai nessuna Libertas aveva vinto in trasferta contro alcuna Varese».
 

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