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Livorno, controlli sulla cantieristica nautica: sequestrate 127 barche


	Un controllo congiunto di guardia di finanza e Arpat 
Un controllo congiunto di guardia di finanza e Arpat 

Il bilancio del reparto operativo aeronavale: sigilli anche a 7.000 metri quadrati di aree sottoposte a vincolo. Irregolari 17 verifiche su 22

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LIVORNO. Il reparto operativo aeronavale labronico ha portato a termine con successo l’operazione “Mundus solo”, predisposta dal comando regionale della guardia di finanza per contrastare gli illeciti ambientali. L’attività è stata svolta in collaborazione con l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della toscana e in coordinamento con i comandi provinciali delle fiamme gialle di Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto, anche per gli aspetti di polizia economico-finanziaria.

Il settore al centro dei controlli è stato quello della cantieristica nautica, comparto in crescita e di rilievo per l’economia regionale: l’obiettivo dell’operazione era tutelare le aziende che operano nel rispetto delle norme e contrastare comportamenti irregolari dannosi per l’ambiente e la concorrenza leale.

Grazie al supporto tecnico-scientifico di Arpat, le verifiche sono state estese anche alle emissioni in atmosfera e agli scarichi idrici, ambiti che richiedono competenze specialistiche. L’analisi preliminare delle società e la ricognizione del territorio hanno permesso di individuare siti non autorizzati per il deposito o la gestione dei rifiuti e aree di lavorazione potenzialmente nocive, verso cui è stata concentrata l’azione delle fiamme gialle.

Nel corso dell’anno sono stati eseguiti 22 controlli, 17 dei quali conclusi con esito irregolare, confermando l’efficacia della fase preparatoria. Tredici rappresentanti legali di imprese sono stati segnalati alle autorità giudiziarie per reati ambientali: tra questi, tre episodi di abusivismo edilizio in zone vincolate, cinque casi di mancata autorizzazione per emissioni in atmosfera o scarichi industriali e cinque attività non autorizzate di gestione di rifiuti pericolosi e non. Sono stati sequestrati oltre 7.000 metri quadrati di aree sottoposte a vincolo, 127 imbarcazioni da diporto e quantità di rifiuti speciali pericolosi e non superiori ai 15 metri cubi.

Sono state inoltre contestate violazioni al testo unico ambientale (decreto legislativo 152/2006) relative a scarichi di acque reflue, emissioni in atmosfera e irregolarità nella compilazione dei registri sui rifiuti, per un totale potenziale di sanzioni amministrative superiore a 380.000 euro. Sotto il profilo fiscale, sono stati rilevati ricavi non contabilizzati per 25.200 euro, una maggiore Iva dovuta pari a 5.555 euro e un mancato versamento di ritenute Irpef per 42.529 euro. L’operazione ha raggiunto gli obiettivi prefissati: intervenire in modo mirato contro le violazioni ambientali per proteggere la costa toscana e garantire un ambiente più sicuro, nel rispetto delle normative in materia ambientale (decreto legislativo 152/2006), paesaggistica (decreto legislativo 42/2004) ed economico-finanziaria.

«La guardia di finanza conferma così il proprio ruolo strategico nella prevenzione e nel contrasto agli illeciti ambientali, assicurando un presidio costante sul territorio e in mare e contribuendo alla tutela del patrimonio paesaggistico e marino e della biodiversità», si legge in una nota.

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