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Infarto a 16 anni, parte il progetto per insegnare agli studenti dell'Iti l’utilizzo del defibrillatore

Infarto a 16 anni, parte il progetto per insegnare agli studenti dell'Iti l’utilizzo del defibrillatore

L’idea della professoressa Manuela Mariani: dare la possibilità a ciascun alunno di tutte le classi quinte dell’istituto di aiutare chi è i difficoltà

05 febbraio 2023
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Livorno Un massaggio cardiaco può salvare una vita. E quel giorno è rimasto impresso nella mente e nel cuore di tanti livornesi, a cominciare dai compagni di classe, dagli studenti, gli insegnanti e dalla preside dell’Itis Galilei che per prima si è interrogata su quello che era accaduto. Cosa si può fare concretamente per essere di aiuto?

E’ nato così, sotto la spinta della professoressa Manuela Mariani, dirigente del Iti e del liceo Cecioni, il progetto Asso che darà la possibilità a ciascun studente di tutte le classi quinte dell’istituto tecnico di poter avere gli strumenti per praticare un massaggio cardiaco e di poter usare il defibrillatore quando le circostanze lo richiedono. Proprio come è successo allo studente sedicenne di terza che, lo scorso 19 novembre, è stato colpito da arresto cardiaco all’uscita di scuola restando per oltre 24 ore in coma in un letto di Rianimazione dell’ospedale di Livorno. E grazie al soccorso di due giovani volontari di passaggio ha potuto riabbracciare i genitori e gli amici. Un caso che ha colpito tutta la comunità scolastica che oggi, a poco più di due mesi dall’episodio, ha deciso di dare gambe e forza a tanti buoni propositi. “Asso” è realizzato dal Dipartimento di Scienze Motorie dell’Iti Galilei in collaborazione con la società della Misericordia di via Verdi. Il progetto è destinato a studentesse e studenti di tutte le quinte e alla fine della giornata formativa darà la possibilità agli interessati di conseguire l’abilitazione all’utilizzo del Dae, a eccezione dei ragazzi minorenni per cui è impossibile produrre la certificazione e verrà loro rilasciato un semplice attestato di partecipazione. Il primo incontro di formazione è previsto per lunedì 13 febbraio e la giornata, di 4 ore, prevede una prima parte di lezione teorica in cui verrà affrontato il Blsd l'acronimo di Basic Life Support Defibrillation, ovvero le manovre di primo soccorso con l'impiego di defibrillatore, mentre nella seconda parte gli studenti tramite un manichino proveranno a pratricare un massaggio cardiaco e impareranno a usare il defibrillatore.

Quella tarda mattinata del 19 novembre scorso una città intera si strinse attorno allo studente sedicenne livornese che stava lottando tra la vita e la morte in un letto del reparto di Rianimazione dell’ospedale di Livorno. Il suo cuore era andato in arresto cardiaco per aritmia ventricolare due volte, una prima mentre rincorreva l’autobus che l’avrebbe riaccompagnato a casa. Una seconda all’arrivo nella shockroom in ospedale, dove fu sottoposto ad una nuovo soccorso col defibrillatore. Dopo ore di angosce, paure e sconforto, il ragazzo intubato e con una prognosi riservata, si risvegliò il giorno successivo, aprì gli occhi, riconobbe i genitori ed ebbe anche la forza di scambiare due battute con loro. Come è andata lo abbiamo raccontato. Oggi, dopo un intervento chirurgico al Cnr di Pisa e sottoposto a una terapia, il sedicenne è tornato a scuola, nella terza Iti Galilei e sta riprendendo lentamente la sua vita.

C’è chi ha parlato di un miracolo, commentando quello che è successo: la perdita di coscienza, il cuore che si ferma per alcuni minuti, la situazione clinica delicatissima, il risveglio. Ma dietro a questa storia c’è soprattutto la tempestività, la bravura, il coraggio di due ragazzi che _ per primi _ si sono resi conto di quanto era successo e hanno praticato il massaggio cardiaco al sedicenne, disteso immobile in strada mentre c’era chi _ nello sgomento _ non sapeva che fare. Anche di loro, di Noemi Scotto e di Alessandro Nigiotti, abbiamo scritto. Come dei volontari e dei medici che si sono presi cura del ragazzo, dall’ambulanza al pronto soccorso, dalla Rianimazione di Livorno al Cnr di Pisa.

Oggi si comincia a mettere in pratica quanto in molti si sono detti dopo l’episodio. Occorre formare il più possibile i giovani a essere in grado di soccorrere chi va in arresto cardiaco. Occorre avere una rete cittadina di soccorso capillare e ben rodata per una Livorno veramente cardioprotetta. L’Iti ha mosso un nuovo importante passo in questa direzione. “L’avevo promesso e oggi finalmente posso dire che questo progetto è una realtà”, dice la preside Mariani. «E’ solo l’inizio di una iniziativa che definisco ineludibile e che ogni anno interesserà le quinte classi e in futuro anche il liceo Cecioni».l



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