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Il caso

Il post de “La Bua dell’Orate” è virale. La destra: «Patetiche, credono al Pd»

di Alessandro Lazzerini
Nella foto grande il post de “La bua dell’orate”. A lato Romiti e Amadio
Nella foto grande il post de “La bua dell’orate”. A lato Romiti e Amadio

Marcella Amadio (Fratelli d’Italia): «Quale omofobia? Siamo contrari all’adozione, è un’altra cosa»

28 settembre 2022
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LIVORNO. Oltre mille e cinquecento commenti, più di mille “mi piace” e un centinaio di condivisioni. Il post sull’edizione online del Tirreno relativo alla comunicazione del pub “La bua dell’orate”, sugli Scali Novi Lena, è diventato virale in poche ore scatenando diverse opinioni tra livornesi e non solo.

In questo verso la titolare del locale (che stamattina dovrebbe ricevere la visita di Mattino Cinque) Romina Matarazzo ci tiene a puntualizzare una volta di più la propria posizione. «Non c’è nessun divieto e non c’è nessun bodyguard che all’entrata chiede alla gente chi ha votato domenica scorsa, come qualcuno pensa leggendo nei commenti sotto all’articolo online. Chiediamo solo coerenza: avete votato una persona non inclusiva, che attacca gli omossessuali e quindi, perchè dovreste venire in un locale gestito da persone omosessuali ? La nostra idea è quella di trattare al meglio i nostri clienti, farli sentire come fossero a casa, sempre però che loro ci rispettino, tutto qui. Qualcuno pensa che lo abbiamo fatto per pubblicità? Si sbaglia di grosso».

Tra chi pensa che lo scopo del post del locale in zona Nautico sia solo l’aumento della propria visibilità c’è la dirigente nazionale di Fratelli d’Italia Marcella Amadio. «Sono patetiche. È ovvio che una dichiarazione del genere sia fatta solo per farsi pubblicità. Quando negli anni scorsi in città la sinistra prendeva la maggior parte dei voti, io cosa avrei dovuto fare, non andare in quasi tutti i locali labronici? Non sapevo nemmeno che questo pub esistesse, si vede che rosicano».

Secondo l’esponente della destra cittadina, c’è una precisazione importante da fare. «L’accusa di omofobia a chi vota a destra è totalmente sbagliata. Essere contrari all’adozione di un bambino da parte delle coppie omosessuali è un’altra cosa dall’essere omofobi. Secondo noi ogni neonato ha il diritto ad avere una madre e un padre».

In chiusura un paragone con una situazione simile andata in scena nella capitale. «Devo capire se a sinistra sono in malafede o se sono chiusi mentalmente e continuano ad andare avanti a stereotipi. La Meloni ha vinto in modo democratico. Ricordo che quando uscì il libro “Io sono Giorgia”, una libreria a Roma disse che non avrebbe esposto i suoi libri e, non so per quale motivo, ma quella libreria dopo poco ha chiuso. Lo stesso accadrà al pub».

Anche l’altro rappresentante della destra livornese, il capogruppo in Consiglio Comunale di FdI Andrea Romiti, non è rimasto indifferente di fronte al post de La Bua dell’Orate. «Inizialmente ci sono rimasto male e mi sono sentito discriminato da elettore di destra. Poi ho riletto il messaggio e ho provato tristezza per queste ragazze che hanno creduto alla strumentalizzazione del Pd che racconta la destra per quella che non è. Loro ci dipingono come persone che discriminano e queste ragazze, in buona fede, ci hanno creduto. Hanno detto “con che coraggio venite da noi dopo che avete votato gente che ci discrimina?”, sarebbe un ragionamento giusto, ma la realtà non è questa. Hanno creduto al partito che vuole dividere la società. L’unica differenza tra destra e sinistra sulla questione sessuale, è che noi vogliamo difendere il diritto dei bambini a conoscere i genitori biologici».

Infine, Romiti, che tempo fa rese pubblica anche l’omosessualità della propria figlia, lancia un invito alle proprietarie del locale sugli Scali Novi Lena. «Vorrei incontrarle, per far capire loro l’errore di interpretazione. Ho tanti amici omosessuali, a partire dal consigliere Di Liberti seduto accanto a me in Consiglio. Poi ognuno rimane della propria idea e vota chi vuole, ma pensare che la destra sia omofoba è sbagliato».

 

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