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Imu 2026, come potrebbero cambiare le aliquote: tutte le nuove regole – Chi potrà avere agevolazioni

di Redazione web

	Imu: cosa cambia nel 2026
Imu: cosa cambia nel 2026

Il nuovo decreto quindi punta a rendere più flessibile la gestione dell’Imu, ma allo stesso tempo a garantire uniformità e trasparenza

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Novità in arrivo per l’Imu a partire dal 2026. Con un decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha aggiornato le condizioni che i Comuni dovranno seguire per la determinazione delle aliquote e ha introdotto nuove categorie di immobili che potranno beneficiare di agevolazioni. Tra queste, anche i fabbricati resi inagibili da cause diverse dalle calamità naturali, per i quali già era previsto uno sconto.

Aliquote e scadenze da rispettare

Dal 2024 gli enti locali hanno la possibilità di modulare le aliquote Imu in base alla tipologia di immobile, ma devono rispettare paletti precisi. Le percentuali devono seguire criteri di proporzionalità e non possono favorire alcune categorie di proprietari a discapito di altre. La procedura è vincolata a scadenze rigide: ogni anno il prospetto delle aliquote deve essere approvato entro il 14 ottobre e pubblicato sul sito del Dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre. In caso di ritardi, restano valide le aliquote dell’anno precedente.

Le nuove casistiche

Il decreto, firmato dal viceministro Maurizio Leo, amplia le possibilità di differenziare le aliquote. Già nel 2024 erano stati fissati margini di manovra, ma le difficoltà riscontrate dai Comuni nel 2025 hanno reso necessario un nuovo intervento. Tra le tipologie di immobili che potranno beneficiare di condizioni agevolate, con aliquote ridotte o azzerate, figurano:

  • Immobili “a disposizione”, come seconde case o abitazioni al mare, purché prive di arredi e utenze attive.
  • Fabbricati del gruppo catastale D, che comprendono opifici, alberghi, teatri, sale per spettacoli, case di cura, ospedali e istituti di credito, entro limiti stabiliti.
  • Terreni agricoli, con specifiche legate alla coltivazione, alla collocazione e alla proprietà.
  • Fabbricati inagibili, sia per calamità naturali che per altre cause.

La piattaforma del Mef

Per facilitare l’elaborazione dei prospetti, il Ministero ha attivato una piattaforma dedicata sul Portale del Federalismo fiscale, dove i Comuni potranno caricare la documentazione necessaria. Le decisioni restano comunque nella discrezionalità degli enti locali, che dovranno muoversi entro i parametri nazionali e rispettare l’aliquota massima prevista. Il nuovo decreto quindi punta a rendere più flessibile la gestione dell’Imu, ma allo stesso tempo a garantire uniformità e trasparenza. I cittadini dovranno attendere le delibere dei propri Comuni per capire se e come le nuove agevolazioni potranno incidere sulle loro imposte.

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