Il Tirreno

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Il caso

Argentario, sequestri al depuratore di Terrarossa: quattro indagati

Argentario, sequestri al depuratore di Terrarossa: quattro indagati

Per il Tribunale ci sono inquinamento ambientale, mancato rispetto dell’Aia e gestione illecita dei rifiuti, con danni alla laguna di Orbetello

01 dicembre 2022
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MONTE ARGENTARIO. La polizia giudiziaria della Procura, insieme ai carabinieri del Nipaaf (nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale) di Grosseto e ad Arpat hanno eseguito il provvedimento di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Grosseto, mettendo sotto sequestro la linea chimico-fisica e quella biologica del depuratore delle acque reflue di Terrarossa.

Ci sono quattro indagati per i reati di inquinamento ambientale, mancato rispetto dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale) e gestione illecita dei rifiuti; pericolosi e non.

L’intervento arriva a valle di indagini partite nel 2021, con particolare attenzione ai fanghi in entrata nell’impianto e al loro smaltimento; che, a volte, secondo gli accertamenti della polizia giudiziaria, contenevano metalli pesanti e sostanze pericolose. Motivo per cui non potevano essere trattati.

In aggiunta, gli inquirenti hanno accertato che nel trattamento sono stati utilizzati prodotti non autorizzati dalla Regione e/o scaduti.

Secondo la polizia giudiziaria, il depuratore avrebbe smaltito “fanghi attivi” (cioè non depurati) nel canale di scolo collegato alla laguna di Ponente-Orbetello «cagionandone un significativo deterioramento».

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di Paola Silvi
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