Il Tirreno

Firenze

Talenti

Scacco matto a sette anni, la nuova “regina” è di Campi Bisenzio

di Valentina Tisi
Scacco matto a sette anni, la nuova “regina” è di Campi Bisenzio

Sara è già campionessa regionale e ha iniziato a giocare solo a marzo scorso. «Per raggiungere i propri obiettivi bisogna continuare a lottare. Io l’ho fatto»

25 settembre 2022
4 MINUTI DI LETTURA





Forse è ancora presto per definirla la nuova regina degli scacchi, anche se il pensiero corre subito a quella celebrata nella famosissima serie tv di Netflix, per il momento però, prendendo in prestito la definizione della nonna, Sara Grego sta dimostrando di avere tutta la stoffa per essere già una principessa degli scacchi. Appena sette anni, una passione folgorante per questa disciplina che ha scoperto solo a marzo e già all’attivo il titolo di campionessa provinciale e regionale della sua categoria e un campionato nazionale dove se l’è vista con i più forti scacchisti di tutto il Paese. Per la piccola campionessa campigiana l’amore per gli scacchi è nato per caso, tra i banchi di scuola, grazie allo zampino dei genitori Silvia e Fabrizio.

«Sono venuti a scuola a farci provare gli scacchi – racconta Sara parlando del progetto della Asd Scacchi Bisenzio con le scuole – La mamma e il babbo mi hanno chiesto se volevo provare a fare il corso e io ho detto di sì. Mi è piaciuto e così ho deciso di continuare».

Da quel giorno di marzo per la bambina che ha da pochi giorni iniziato a frequentare la terza elementare nella scuola Faa di Bruno si è aperto un mondo completamente nuovo. Perché gli scacchi non sono un semplice gioco, c’è dietro impegno, studio e costanza, un impegno che però per Sara non risulta troppo gravoso, anzi questi pochi mesi passati davanti alla scacchiera hanno fatto emergere un’attitudine naturale che merita di essere coltivata.

Così, mentre srotola sul tavolo della cucina la sua scacchiera avvolgibile e comincia a disporre i pezzi, Sara continua a raccontare il suo incontro con gli scacchi e l’emozione delle prime gare. «È stato bello perché ho conosciuto tanti bambini nuovi. E poi ho vinto una coppa – dice ricordando il risultato ottenuto ai campionati provinciali – Speravo di vincere qualcosa e credevo di avercela fatta visto come erano andate le gare, però quando me l’hanno detto sono rimasta impressionata». Forte della vittoria la giovane scacchista si è quindi avvicinata alla sfida più grande: il campionato italiano giovanile che si è svolto a Terrasini in Sicilia a luglio.

«È stato bello andare in Sicilia a giocare, c’erano tanti bambini che non conoscevo e giocando con loro ho potuto ripassare e imparare cose che non sapevo. I miei genitori sono venuti con me, ma mi hanno dovuto aspettare fuori perché non potevano stare con me mentre giocavo. Il primo incontro l’ho fatto con una bambina molto brava e che giocava da più tempo». Purtroppo nel suo primo campionato nazionale, affrontato quando in pratica aveva scoperto gli scacchi da meno di quattro mesi, Sara non è riuscita a conquistare il titolo, ma l’esperienza le è stata utile per capire che questa è la strada che vuole continuare a percorrere.

«Mi è piaciuto e spero di gareggiare ancora – spiega – Mi piace l’idea di viaggiare e vedere posti belli, di fare nuove esperienze. Quando gioco con bambini che conosco mi riesce più facile perché so già quali mosse faranno per iniziare, quando non li conosco è più complicato, li studio, devo decidere come rispondere, è più divertente», aggiunge mimando alcune mosse con i pezzi e le possibili risposte.

Al divertimento si accompagna ovviamente tanto studio e allenamento, tanto che alla fine la passione di Sara ha finito per coinvolgere l’intera famiglia: «Mi alleno a scuola col maestro Tommaso (Bartolini, consigliere della Asd Scacchi Bisenzio, istruttore, consigliere del Comitato regionale toscano di scacchi e maestro della Federazione scacchistica italiana, ndr) e anche a casa, soprattutto con la mamma, perché il babbo è meno bravo. Gioco anche con i miei amici, ma solo quelli che fanno il corso».

La passione di Sara per gli scacchi però è talmente contagiosa che durante l’estate ha iniziato a insegnare questa disciplina anche a qualche coetaneo al mare. La piccola scacchista infatti ha un’idea ben precisa del messaggio che vorrebbe trasmettere agli altri bambini raccontando questo mondo` incredibile che ha scoperto. «Bisogna solo imparare – afferma – se lo vedi in tv può sembrare complicato perché ci sono persone brave a giocare. ma non bisogna avere paura. Anche io ai nazionali ho trovato una persona più brava alla prima partita, però non succede mica nulla anche se si perde. Bisogna continuare a lottare fino a riuscire a farcela».

Lo spirito giusto per andare avanti in una disciplina come gli scacchi che richiede un impegno costante e un carattere che non si lascia abbattere alle prime difficoltà. Carattere che Sara, nonostante la giovane età, dimostra già di possedere. Nella vita della campionessa campigiana però non ci sono solo gli scacchi, tante sono infatti le sue attività oltre a quelle scolastiche ma ormai la scacchiera occupa il primo posto sul podio delle sue attività del cuore. «Mi piacerebbe continuare anche da grande a giocare a scacchi, vorrei essere come il mio maestro Tommaso che è diventato maestro a 13 anni». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Vespa World Days
L’evento

Vespa World Days, il racconto del grande debutto: i modelli unici, i vespisti da tutto il mondo e i video

Sportello legale