Il Tirreno

Empoli

La partita

La Joya e due calci d’angolo affossano l’Empoli a Roma

di Paolo Nencioni
La Joya e due calci d’angolo affossano l’Empoli a Roma

Inizio horror degli azzurri all’Olimpico: sotto di due reti in sei minuti provano a reagire ma i giallorossi non fanno lo stesso errore della Lazio

05 febbraio 2023
3 MINUTI DI LETTURA





EMPOLI. Puoi anche impedire a Paulo Dybala di calciare in porta, ma nessun allenatore e nessuno schema gli può impedire di tirare calci d'angolo velenosi. Due di questi, finiti sulla testa prima di Ibañez e poi di Abraham, hanno fatto volare la Roma di Mourinho verso una vittoria che la proietta provvisoriamente al secondo posto in classifica a braccetto con l'Inter, interrompendo la striscia di sei risultati positivi dell’Empoli, che non perdeva da novembre (0-2) sul campo di un’altra grande, il Napoli.

Paolo Zanetti l’aveva detto alla vigilia che bisognava stare attenti alla Joya, ma non poteva certo immaginare che al primo corner, dopo appena 90 secondi, sarebbe arrivato il primo assist dell’argentino per la testa di un brasiliano, Ibañez, peraltro uno dei peggiori nella disfatta infrasettimanale di Coppa dei giallorossi contro la Cremonese. Partita subito in salita per gli azzurri, che diventa un Pordoi al 6’, quando un altro calcio d’angolo a uscire di Dybala pesca la testa di Abraham, che all’Olimpico non segnava da 275 giorni (in Conference col Leicester) e in campionato addirittura dal derby con la Lazio della scorsa stagione.

Partita finita? Non proprio, e qui arrivano le note di un possibile ottimismo per l’immediato futuro dell’Empoli. Perché gli azzurri rischiano l’imbarcata già al 9’, con Dybala, sempre lui, che strozza un sinistro, ma poi prendono le misure e per il resto della partita sembrano loro a poter far male, anche se alla fine non lo faranno.

Di questo Roma-Empoli, comunque rimarrà nella memoria una fantastica tripla parata di GuglielmoVicario al 47’, nel giro di cinque secondi, prima su rasoiata di Dybala, poi su tiro a colpo sicuro di Mancini, infine addirittura di tacchetti su un’incornata a colpo sicurissimo di Abraham. Roba da mal di testa.

Ma si diceva della reazione dell’Empoli dopo l’inizio horror. Reazione che c’è stata già al 14’ con una bella combinazione tra Caputo e Baldanzi, poi ancora al 37’ con Caputo murato da Mancini e sul finire di tempo prima con Ebuehei, mandato fuori tempo da Rui Patricio per una deviazione sotto porta che sembrava già gol e al 47’ con Akpa Akpro a fare la barba al palo. Insomma, se la prima frazione di gioco fosse finita col minimo scarto nessuno avrebbe avuto da ridire.

Nel secondo tempo però la Roma non ha ripetuto l’errore commesso l’8 gennaio dalla Lazio, capace di incassare il 2-1 di Caputo in contropiede su doppio vantaggio. Josè Mourinho annusa le partite e capisce quando è il caso di osare e quando è meglio conservare. Ha scelto di conservare, tenendo il baricentro basso e sperando in ripartenze che peraltro l’Empoli non ha concesso.

Forse è questo che intendeva Paolo Zanetti, sempre alla vigilia, quando ha detto che l’Empoli di oggi non è forse temuto dalle grandi ma certo rispettato. Il rispetto se l’è costruito negli ultimi mesi, non solo andando a vincere a Milano, ma inanellando una serie di risultati non scontati su campi difficili.

L’Olimpico, in ogni caso, resta stregato per le maglie azzurre. È l’unico dove l’Empoli non ha mai vinto, né contro la Roma né contro la Lazio. Se poi, come ieri, ti imbatti nell’ira funesta di una squadra che in quattro giorni ha perso giocando bene a Napoli e ha perso giocando male con la Cremonese e che nonostante questo fa il tutto esaurito davanti a una grande tifoseria tuttora innamorata persa di quei colori, allora, come dire, non c’è trippa per gatti.

La partita più importante, per un Empoli tornato nella sua dimensione, è quella di sabato al Castellani contro lo Spezia.
 

Vespa World Days
Curiosità

Pontedera, la Vespa extra large arriva in centro e stupisce tutti: «L’idea? Dopo un po’ di birre al bar» – Video

di Tommaso Silvi