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Eccidio del Padule di Fucecchio, Parrini: «Si sblocchino i soldi per i familiari delle vittime»

Eccidio del Padule di Fucecchio, Parrini: «Si sblocchino i soldi per i familiari delle vittime»

Lettera del senatore Pd al ministro dell’Economia Giorgetti

02 febbraio 2023
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EMPOLI. Una delle stragi più efferate sul suolo italiano dei tedeschi in ritirata. In tutto 174 vittime, la più vecchia di 92 anni sorda e cieca (Maria Faustina Arinci), la più giovane ancora in fasce, appena 4 mesi (Maria Malucchi). Tutti civili inermi trucidati all’interno del Padule di Fucecchio.

In quel tragico 23 agosto 1944 trovarono la morte anche due empolesi, Remo Calugi (33 anni) e Pietro Maestrini (92), altre tredici persone residenti a Cerreto Guidi, cinque a Fucecchio, tre a Castelfranco, e un altro lungo elenco di bambini, donne e anziani che abitavano nei comuni rivieraschi intorno all’area umida, tra le province di Pistoia e Firenze.

Dopo un lungo iter prima politico e poi giudiziario tra lo Stato italiano e la Repubblica federale tedesca, durato almeno vent’anni, è stato attivato un fondo di 56 milioni di euro come ristoro ai familiari delle vittime e ai superstiti dei crimini di guerra e contro l’umanità compiuti dalle forze del Terzo Reich in danno dei cittadini italiani, “che vantino un titolo costituito da sentenza passata in giudicato a seguito di azioni giudiziarie avviate entro il termine del 27 ottobre 2022”.

I soldi dunque ci sono (il fondo è stato istituito con decreto legge del 30 aprile 2022), manca però il decreto attuativo del ministero dell’Economia che ne sblocchi i termini e i modi di erogazione.

«Entro il 27 ottobre 2022 sarebbe dovuta avvenire l'emanazione del decreto ministeriale indicante come i beneficiari di sentenze definitive di indennizzo per crimini compiuti dal Terzo Reich possono ottenere le somme loro spettanti. Dal termine del 27 ottobre sono passati oltre tre mesi, ma del decreto ministeriale non c'è traccia. Il ritardo sta diventando abnorme. Per questo ho scritto una lettera accorata al ministro Giancarlo Giorgetti», dice il senatore del Partito democratico e vicepresidente della commissione Affari costituzionali, ex sindaco di Vinci, Dario Parrini.

Scrive ancora Parrini nella lettera: «Dalla mancata emanazione del decreto attuativo discende, come evidente, la materiale impossibilità per gli aventi diritto di accadere al fondo e, dunque, di soddisfare la propria legittima pretesa risarcitoria».

Il senatore Pd sottolinea di voler «tenere alta l’attenzione», perché «tra coloro che hanno già in mano un titolo per avere l'indennizzo ci sono alcune vittime e parenti di vittime dell'Eccidio del Padule di Fucecchio».

Nulla cancellerebbe quell’efferata strage avvenuta tra le frazioni di Stabbia a Cerreto Guidi, Querce e Massarella a Fucecchio, Cintolese a Monsummano, Castelmartini a Larciano e a Ponte Buggianese. Ma il conto aperto con la storia perlomeno porterebbe una parziale riparazione a quei crimini, insomma che qualcuno paghi.

La controversia su questi fatti e questi risarcimenti sembrerebbe quasi chiusa, se non fosse per i ritardi del Governo italiano nell’emanare il decreto attuativo e sbloccare i fondi. Manca l’ultimo passo, adesso va compiuto.

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